Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La strada come casa: vita da disperati ai confini della notte

Fonte: La Nuova Sardegna
14 febbraio 2012

La strada come casa: vita da disperati ai confini della notte




BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. La strada non risparmia nessuno ed è un luogo di pericolo: lo sanno bene i City Angels, un’associazione di volontari che da dicembre del 2010, anno in cui ha aperto la sede in città, ogni giorno, dal lunedì alla domenica, mattina pomeriggio e sera, vanno in soccorso di chi ha bisogno. Col sole, la pioggia o il gelo loro ci sono. Proprio come sabato scorso, quando al mattino qualche fiocco di neve è sceso dal cielo e la notte le temperature si sono avvicinate allo zero.
Senzatetto, tossicodipendenti, alcolisti, disperati che hanno perso il lavoro e la casa. Persone che abitano i confini del mondo, senz’altra ambizione se non andare oltre la notte che arriva: sono questi i «clienti» dei volontari. Che anche col freddo intenso dell’altra sera, alle ventuno in punto, erano già pronti per compiere il consueto giro della città alla ricerca degli amici che soffrono.
La procedura è sempre la stessa: si dividono in gruppi, che a piedi percorrono strade e marciapiede in soccorso dei più deboli. Sanno dove si trovano o come trovarli, ognuno di loro ha un compito ben preciso e lo assolve con puntualità. Se serve, i volontari segnalano all’unità mobile la necessità di coperte, pasti caldi, oggetti indispensabili. Offrono solidarietà e sicurezza ma soprattutto una voce amica, un aiuto reale: «Anche Cagliari si trova a fare i conti con i nuovi poveri - spiegano il presidente regionale Alfredo Tavernese, nome in codice ‘Dog’, e Lalla Cabras ‘Fenice’, vicepresidente e coordinatore regionale - basta un divorzio o un lutto per finire in strada, senza i mezzi per sopravvivere. Solo una minima parte sceglie di andare avanti così, basti pensare che in città sono oltre trecento persone in stato di altissimo disagio».
Tra quei sardi c’è anche Luigi, cagliaritano di 54 anni. Da ventidue anni vive in strada e solo da qualche anno ha occupato insieme ad altre sei persone il parcheggio sotterraneo in disuso di una banca: «In questi anni mi sono arrangiato ma alla mia età non è più possibile, vorrei solo una cameretta, un posto asciutto dove passare le notti. Perché questa non è vita, proprio non è vita».
Nel parcheggio buio ci sono materassi, c’è una lavatrice, qualche sedia e un tavolo. E c’è un vecchio braciere annerito dove chi abita quel luogo cucina il pesce pescato spesso con mezzi di fortuna. I City Angels si prendono cura anche di loro ed è un impegno costante. Per strada sotto un portico, avvolto dalle coperte, c’è Sandro: capelli neri, volto scuro. Vive per strada da anni, non ricorda più da quanti. Da quando ha perso il lavoro ha iniziato a bere, a fare tardi la notte. Poi la strada: «Devo ringraziare loro - Sandro indica gli angeli - mi aiutano tanto, per me sono molto importanti».
Sorte simile per una famiglia rumena: la notte dormono nel gabbiotto di un parcheggio di due metri per due. Dentro ci sono moglie, marito e due bambini: «Non siamo ronde - precisa Dog - noi andiamo alla ricerca dell’amico, chiamiamo per nome chi abbiamo davanti, conosciamo le loro storie. Ogni cosa che diamo, come le coperte, i pasti, la offrono i cittadini, la gente risponde a questo tipo di emergenze. Rispondono meno le istituzioni. Ci sono caserme dismesse, edifici abbandonati che potrebbero essere utili per ospitare chi ne ha bisogno. Il nostro sogno è poter aprire una sede più grande dove fare anche i corsi di formazione, con dei posti letto fissi per i senzatetto e uno spazio anche per i loro cani. Molti di loro rifiutano di andare nei dormitori se sanno di non poter portare il cane. Per fortuna la sede dove siamo oggi ci è stata donata».
La sede di Cagliari, due stanzette di pochi metri quadri, è stata donata ma per pagare la luce, sistemare l’unità mobile, mettere benzina, gli angeli versano una quota a testa altrimenti non riuscirebbero a far fronte a tutte le spese. In primavera i volontari apriranno anche una sede a Sassari: «Le spese sono tante ma noi continuiamo - assicura Dog».