SANT'ELIA. Guerra tra il presidente del “Pcs” e il Comune
Cardia: vedere la partita è un'impresa
È polemica tra il presidente del Progetto Calcio Sant'Elia, Franco Cardia, e il Comune. Oggetto del contendere: la nuova recinzione del campo comunale di via Schiavazzi, innalzata negli ultimi dieci giorni, dopo quasi un anno di attesa.
SCARSA VISUALE Le nuove barriere metalliche che circondano il rettangolo di gioco sono moderne e a norma. Il problema è che ora dagli spalti la partita si vede malissimo, perché le maglie della rete sono strettissime e i pali di sostegno troppo larghi. Il risultato? I cento abbonati del borgo che a domeniche alterne si recano al campo per assistere alle gesta dei loro beniamini potrebbero chiedere i soldi indietro, perché seguire l'andamento della partita è diventato impossibile. «L'ideale è innalzare l'attuale tribuna», afferma Cardia. «Dagli spalti non si vedono le fasce e a stento distinguono le due porte». Non è tutto. «Per i sostenitori della squadra ospite è stato realizzato un gabbiotto. All'interno non ci sono neanche i bagni. Si sentiranno come detenuti in attesa di giudizio». Dello stesso avviso il direttore sportivo, Roberto Ibba. «Ora non si vede più niente e ci sono anche pericoli per gli atleti dovuti alla presenza di pali privi di protezioni».
SOLDI SPRECATI «Il Comune ha speso 60 mila euro - incalza Cardia - per realizzare barriere alte 4 metri, quando sarebbero bastati 2 metri e 10. Sono state realizzate curvature anti-scavalcamento che non erano necessarie. Un'opera bella, insomma, ma incompatibile con le nostre tribune. Decliniamo ogni responsabilità per gli incidenti che potrebbero verificarsi». (p. l.)