Al centro diocesano diretto da don Marco Lai si lavora incessantemente
L'ondata di freddo di questo fine settimana ha spinto sempre più persone senza fissa dimora a chiedere aiuto. «Ieri notte una donna di cinquant'anni si è presentata alle nostre porte spontaneamente». Non è un fatto che capita tutti i giorni ma «un evento eccezionale» per gli operatori della Caritas diocesana che si trovano spesso di fronte a persone restie ad accettare assistenza, e soprattutto a dover condividere una stanza. «In media abbiamo trenta posti letto - spiega Maurizio Campus, operatore Caritas volontario - in questi giorni, però, siamo in eccedenza, abbiamo aggiunto dai tre ai cinque letti». Ieri deboli fiocchi di neve sono caduti anche in città ma la Caritas cittadina non si è fatta trovare impreparata; all'occorrenza un posto letto in più si crea, non si rifiuta nessuno. «In un inverno come questo ci siamo fatti attenti - spiega don Marco Lai, parroco di Sant'Eulalia e presidente della Caritas diocesana - per affrontare l'emergenza freddo». È stata infatti attivata un'unità mobile di soccorso notturno nel territorio cagliaritano, a disposizione dei poveri della strada.
L'OBIETTIVO Un progetto nato in collaborazione con l'assessorato alle politiche sociali del Comune che prevede un mezzo itinerante, con due operatori che ogni sera dalle 21 fino all'una si spostano per la città e offrono ai clochard la possibilità di essere accompagnati in un centro di accoglienza. A chi preferisce il proprio giaciglio per strada e non vuole spostarsi «offriamo coperte, cibo, qualsiasi genere di conforto». Anche dopo l'una, l'unità mobile continua a lavorare ed è reperibile tutta la notte. «Un tipo di assistenza che si è resa necessaria - sottolinea il presidente dell'organismo caritatevole - dopo la chiusura del centro delle suore di Madre Teresa di Calcutta alle quali l'Università ha dato lo sfratto l'anno scorso».
Al Centro della Solidarietà di viale Sant'Ignazio, si lavora 24 ore su 24. Qui le persone che hanno necessità possono trovare riparo, la possibilità di dormire su un letto e di consumare un pasto caldo: oggi complessivamente tra colazione, pranzo e cena vengono distribuiti 500 pasti al giorno. I volontari sono numerosissimi e ruotano tra servizio mensa, servizio cucina, centro d'ascolto, centro d'accoglienza e centro antiusura. «In questi giorni, con l'intensificarsi del freddo - precisa don Lai - stiamo cercando di far avvicinare ai centri di accoglienza anche le persone più riluttanti. Il fatto che nevichi o che tiri vento non può pregiudicare la riuscita del progetto, garantiamo la sicurezza tutto l'anno».
Veronica Nadrini