Per la fermata della metro leggera in via Ampere servono 430mila euro. La cifra, calcolata dagli ingegneri dell’Arst, in questo momento non rientra né tra le disponibilità dell’azienda, né tra quelle del Comune. Non è perciò servito l’ordine del giorno, presentato dalla presidente della municipalità di Pirri, Luisella Ghiani, e approvato con voto unanime, con il quale si chiedeva la creazione della fermata. È quanto è emerso ieri sera, durante la riunione della municipalità di Pirri. Presenti l’assessore ai Trasporti, Mauro Coni, e il direttore generale dell’Arst, Carlo Poledrini. «La fermata di via Ampere servirebbe molte persone, vogliamo incoraggiare il servizio pubblico e diminuire l’alto traffico veicolare», spiega Luisella Ghiani “solo l’8 per cento dei pirresi utilizza la metro, contro il 30 per cento dei cagliaritani e il 31 per cento di chi abita l’area vasta».
Poledrini spiega, dati alla mano, che «dalle nostre analisi, abbiamo perplessità sull’utilità della fermata, troppo vicina alle altre due. Il problema risorse non è banale, non le abbiamo, vanno reperite altrove, magari dalla Regione. Posso però promettere», conclude, «che la nostra analisi andrà avanti». L’assessore comunale ai Trasporti, Mauro Coni, invita a una doppia riflessione. «Da politico dico che dobbiamo assolutamente farla, da tecnico invece so che ci sono normative da rispettare. I fondi vanno ricercati quando si ha un progetto deinifito», spiega «nelle opere pubbliche tutto è complesso, la mia volontà è rispettare la richiesta della municipalità, la condivido. Comprendo però anche le problematiche dell’Arst, come la distanza tra le fermate, il cadenzamento e tutti gli altri aspetti tecnici. Ovviamente, la mancanza di fondi è il problema principale», conclude.
Paolo Rapeanu