Scuola civica di musica
«Sono stato messo da parte, nonostante il mio spessore culturale e il mio curriculum, che non è paragonabile a nessuno di quelli presentati». Angelo Romero dice di non conoscere «neanche uno» dei nuovi consiglieri d'amministrazione della Scuola civica di musica. Un'istituzione che, dice il baritono cagliaritano, «avrei voluto far conoscere anche fuori dai confini dell'Isola». Classe 1940, seicento volte (e più) Figaro nel Barbiere di Siviglia, Romero racconta di aver digerito male la mancata nomina nel Cda della Scuola, che avrebbe voluto dirigere. «Evidentemente sono stato inquadrato come un artista legato a una parte politica diversa da quella del sindaco. Ma io ho prestato la mia opera per la destra e la sinistra». La sua candidatura è nata qualche mese fa: «Non pesavo di poter essere scartato così, senza neanche una motivazione. Ho chiesto due volte di poter parlare con il sindaco, per spiegargli i miei programmi. Non mi ha mai ricevuto. Forse mi ha etichettato come esponente della destra. Ma io appartengo solo alla cultura. Ecco perché ho pensato che il mio nome fosse quello giusto. Ho ricevuto la navicella d'argento, sono stato premiato come miglior cantante lirico dal Parlamento europeo». Sulle altre nomine Romero commenta: «Non conosco nessuno. Solo il nome di Rachel ( Stefano ) non mi è nuovo: deve essere parente di un vecchio amico di mio padre». ( m.r. )