L'Aipa chiede il pagamento dell'imposta istituita nel 1997
Negozianti in rivolta: «Balzello borbonico»
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No, non era uno scherzo. Eppure tutti i commercianti che in questi giorni hanno ricevuto le lettere dell'Aipa, agenzia di riscossione che si occupa di incassare alcune imposte comunali, avevano pensato a una richiesta a metà strada tra l'ironia e il sarcasmo. Invece era tutto vero: ai negozianti è stato chiesto il pagamento della “tassa sull'ombra”, che viene proiettata sul marciapiede dalla propria insegna.
LA PROTESTA «Sono ormai alcuni giorni che riceviamo lamentele da parte dei nostri associati, che ci riferiscono degli avvisi di pagamento per questo ennesimo balzello dal sapore borbonico che non fa altro che incrementare la lunga lista di imposizioni e tasse di varia natura a cui gli imprenditori sono costretti a fare fronte», dice il presidente provinciale della Confesercenti Roberto Bolognese. «Come se non bastasse, le richieste di pagamento riguardano gli anni 2010 e 2011, e si prospetta la sua applicazione anche per il 2012. Si tratta di un balzello che viene applicato solo in pochissimi Comuni in Italia. Ma l'amministrazione cagliaritana, con eccessivo zelo, non tenendo in alcuna considerazione l'attuale periodo difficile che le imprese stanno attraversando, dà seguito a un regolamento comunale che più volte Confesercenti ha chiesto di rivedere». Ecco perché Bolognese chiede «un urgente confronto sul tema e l'istituzione di un tavolo tecnico per rivedere e correggere una volta per tutte il regolamento sulla riscossione delle imposte locali che gravano sulle imprese». La tassa sull'ombra di una insegna media non supererebbe un centinaio di euro. Ma, come ricorda il rappresentante della Confesercenti, «dietro una tassa c'è un servizio, in questo caso che servizio c'è?».
CONFCOMMERCIO Il direttore della Confcommercio Giuseppe Scura si limita a ricordare che la tassa non sia «una novità», visto che «esiste dal 1997 ed è stata istituita per decreto, insieme ad altre imposte come quella sui passi carrabili». E i problemi sono gli stessi: «Purtroppo si tratta di riscossioni che vengono richieste in un momento in cui la sopportazione delle imposte da parte di tutti, commercianti compresi, è al minimo storico».
IL COMUNE Il presidente della commissione comunale Bilancio Claudio Cugusi (Pd) risponde così alla proposta di revisione dei regolamenti da parte della Confesercenti: «Le tasse non le inventa il Comune, ma vengono istituite per legge. I tributi locali vanno riscossi e noi ci limitiamo a far questo. Se si vuole abolire una tassa, bisogna chiederlo al Parlamento e non al Municipio».
Michele Ruffi