Carlo Marconi, ingegnere di 67 anni, è il nuovo amministratore unico di Abbanoa. Resterà in carica per tre anni, con un compenso annuale di 160 mila euro lordi. L’accordo sul nome è arrivato dopo una riunione, durata più di un’ora, tra i sindaci dell’Anci, guidati da Cristiano Erriu e il presidente della Regione Ugo Cappellacci. Il governatore aveva raggiunto l’as - semblea dei soci ieri mattina dopo l’annuncio di un secco no alla nomina di Marconi arrivata dal presidente dell’associazione dei comuni: «I primi cittadini, anche se piccoli azionisti, si vedono piovere dall’alto questa scelta», aveva detto Erriu, «propongo di sospendere la decisione per consentire una valutazione più approfondita sui criteri e sul processo di selezione » .
GUAI A FOGGIA PER L’INGEGNERE
Marconi ha un lungo curriculum, arricchito da incarichi in più regioni d’Italia. È stato, tra il 2006 e il 2007, anche direttore generale dell’Amica, la municipalizzata di Foggia allora guidata da Gianni Ricci (Pd) fallita il mese scorso, naufragata in un mare di debiti: per la sua gestione l’inge - gnere, nel febbraio del 2010, è stato destinatario assieme ad altri nove tra amministratori, presidenti e revisori dei conti, di un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta per evasione fiscale e malversazione. La guardia di Finanza foggiana aveva puntato i fari su venti milioni della municipalizzata mai dichiarati al fisco. Il nome di Marconi compare anche in una commissione di gara che aveva aggiudicato un appalto per la realizzazione di un impianto di destabilizzazione di rifiuti sempre a Foggia: gara ritenuta illegittima dal Tar prima e dal Consiglio di Stato poi, che l’anno scorso ha condannato l’Amica a pagare 420mila euro alla Cogeam, società ingiustamente classificata seconda. La vincitrice Agecos, designata tra gli altri da Marconi, non aveva i requisiti per essere ammessa alla gara: il titolare, Rocco Bonassisa, nel 2008 è stato poi arrestato per disastro ambientale legato ad un illecito traffico di rifiuti. Il professionista scelto per Abbanoa comunque conosce già la Sardegna: è legato alla Gesenu, società che gestisce la raccolta dei rifiuti di Sassari, città guidata dal Pd Gianfranco Ganau (assente alla votazione di ieri per Abbanoa e che ha delegato il collega di Nuoro, Alessandro Bianchi - Pd). Marconi ha lavorato anche per il Consorzio bonificazione umbra e l’Asìa di Napoli (sempre nel campo dello smaltimento dei rifiuti).
IL PATTO SULL’ATO
Dopo la sospensione e il chiarimento è arrivata l’intesa e l’assemblea di Abbanoa ha detto sì a Marconi con il 96 per cento dei presenti (astenuti gli altri). In cambio Cappellacci ha garantito che l’Anci «sarà coinvolto per la nomina del presidente dell’Ato » . Cioè l’Autorità d’ambito territoriale ancora commissariata, che programma, controlla e organizza il servizio idrico, e quindi anche Abbanoa, che è l’unico gestore dell’acqua. È questo il patto che ha messo tutti d’accordo, presidente dell’Anci compreso. Che, rientrato in assemblea dopo la lunga riunione, ha ufficializzato la ritrovata armonia: «Cappellacci ci ha rassicurato sul curriculum di Marconi e occorre far uscire Abbanoa dalla crisi ». «Il coinvolgimento sull’Ato - ha dichiarato Erriu - è un fatto importante che ribadisce la nostra volontà di dare un segnale condiviso alle banche e ai lavoratori». Lo stesso concetto viene espresso anche dal governatore: «Abbiamo avviato un processo per il risanamento, la riqualificazione e il rilancio di Abbonoa, con una gestione più razionale ed efficace », ribadisce Cappellacci, «Dopo il via libera dell’Unione Europea al fondo di garanzia era fondamentale che venissero evitate battute d’a r resto. Questo è il momento delle scelte responsabili: la Regione intende fare la sua parte fino in fondo con il coinvolgimento delle amministrazioni locali e dell’Anci anche nel passaggio molto complesso dell’Ato». L’assessore all’Industria, Alessandra Zedda, risponde invece alle accuse di poca trasparenza lanciate dal numero uno dell’assemblea dei Comuni: «Sul nome di Marconi», precisa, «c’è stata l’unanimità di tutta la giunta». Francesca Ortalli