I Comuni contestano l’indicazione di Marconi poi decidono di votarlo
ALFREDO FRANCHINI
CAGLIARI. Da ieri Abbanoa ha un amministratore unico: Carlo Marconi, 67 anni, umbro, che guadagnerà 160mila euro lordi l’anno per cercare di mettere ordine e rilanciare la società. I soci (Regione e Comuni) l’hanno eletto con il 95 per cento dei voti.
Al di là della percentuale bulgara, però, non è stato facile raggiungere l’intesa sul nome di Marconi, un manager dal curriculum denso di incarichi in società pubbliche del Centro Italia tra cui anche l’Asia di Napoli, l’azienda dei servizi igienici ambientali che si è occupata dell’emergenza rifiuti.
La Regione, che è socio di riferimento nella società per azioni Abbanoa, ha reso noto, attraverso l’assessore all’Industria Alessandra Zedda, di aver individuato la figura giusta in Marconi dopo aver esaminato i curricula dei 23 manager che avevano risposto al bando.
L’assemblea dei soci di Abbanoa, in sostanza, ripartiva dallo stesso punto su cui i sindaci, solo una settimana prima, avevano chiesto un rinvio per assumere le opportune informazioni. Il fatto nuovo era che la Regione non li aveva informati ma aveva compiuto la scelta. Cristiano Erriu, presidente dell’Anci, non ha nascosto il disagio: «Avevamo chiesto che si procedesse nella massima trasparenza per definire tempi, metodi e procedure ma quell’accordo non si è concretizzato. L’Anci non è stata coinvolta». Erriu ha chiesto un ulteriore rinvio per consentire ai sindaci di esprimere una valutazione di merito: «Non possiamo votare a scatola chiusa». Ma la Regione non poteva aspettare: Abbanoa rischia di tramutarsi in un’altra bomba sociale perché l’azienda è fortemente indebitata con le banche e ha enormi difficoltà di gestione; 1.400 lavoratori, 600 occupati indiretti, rischi di esuberi. E mentre nel salone dell’hotel l’assemblea dei soci va avanti tra una sospensione e l’altra, fuori ottanta operai della società Opere Pubbliche (depurazione e manutenzione impianti) protesta: «Siamo da sei mesi senza stipendio - dicono -, abbiamo continuato a lavorare finchè non sono terminati anche i soldi per la benzina e i mezzi ora sono fermi».
A sventare il possibile slittamento della nomina di Marconi piomba a metà assemblea il governatore Cappellacci, avvisato al telefono dall’assessore Zedda. Seduta sospesa e riunione a porte chiuse del presidente della Regione con i rappresentanti dell’Anci e i sindaci dei Comuni con più «azioni» in Abbanoa. Erriu cambia opinione: «Il presidente della Regione ci ha rassicurati sul fatto che i curricula dei candidati sono stati valutati bene e mi ha convinto a superare le perplessità. Anche perché Abbanoa è un puzzle che dobbiamo completare a partire dall’Ato».
GLI ACCORDI
Cappellacci rassicura l’Anci. Presidenza Ato a Ganau?
CAGLIARI. La conferma dell’accordo sul nome di Carlo Marconi viene dal governatore Ugo Cappellacci e dal presidente dell’Anci, Cristiano Erriu. Dopo una sospensione dei lavori di trenta minuti e una breve riunione tra Regione e i Comuni con più azioni dentro Abbanoa, Cappellacci ha spiegato all’assemblea dei soci che «le amministrazioni locali dovranno partecipare ai processi di riforma del servizio idrico, con il massimo coinvolgimento, a partire dall’Anci». La Regione - ha spiegato il presidente Cappellacci - ha il 14% di Abbanoa ma ha un ruolo differente rispetto agli altri azionisti: perché è chiamata a ricapitalizzare la società e perché, a sua volta, chiamerà i Comuni nella gestione dell’Ato, (l’autorità che è in realtà la vera proprietaria di Abbanoa). Erriu si è detto convinto delle rassicurazioni avute dal presidente della Regione e ha fatto uno specifico riferimento all’impegno avuto sul coinvolgimento delle autonomie locali. L’indiscrezione è che a guidare l’Ato, oggi commissariata, possa essere Gianfranco Ganau, il sindaco di Sassari che ieri non ha partecipato all’assemblea e ha dato la delega al sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi.
L’amministratore unico di Abbanoa resterà in carica tre anni e guadegnerà 160mila euro lordi. Sul compenso si è registrata una fortissima astensione: il 36,60% degli aventi diritto non si è espresso mentre i contrari sono stati pari all’1,12%. Sulla delibera di nomina, invece, Carlo Marconi ha ottenuto il 95,92% dei consensi con il 4,08% degli azionisti che si è astenuto.