Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Province verso l'abolizione

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2012

CONSIGLIO.

Riforma entro l'anno, altrimenti si applicherà il decreto Monti
 

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Prima picconata sulle Province sarde: la assesta il Consiglio regionale, imboccando una strada che potrebbe portare alla sostanziale abolizione degli otto enti. La novità, che risale a ieri sera, consiste in una decisione della commissione Autonomia e riforme.
 

ENTRO FINE ANNO

L'organismo consiliare, presieduto dal sardista Paolo Maninchedda, ha elaborato un testo che dà tempo al Consiglio fino al 31 dicembre per riordinare i livelli istituzionali della Regione. Il provvedimento, basato sulla proposta del relatore Roberto Capelli (Api), stabilisce che, in mancanza di una riforma organica, per le Province (alla scadenza dei mandati attuali, cioè il 2015) si applicherà il decreto Monti. Cioè la norma che le trasforma in enti di secondo livello, di fatto svuotandole.
Quella della commissione Autonomia non è ancora una vera e propria proposta di legge: la si voterà lunedì prossimo, dopo un passaggio della bozza nei vari gruppi consiliari. Lo slittamento è dovuto in realtà all'assenza del Pd nella riunione di ieri: i democratici avevano previsto per la stessa ora una riunione dello stato maggiore del partito, nella sede di via Emilia, proprio sul tema delle riforme e del riassetto degli enti locali. Il resto della commissione non ha accolto la richiesta di rinviare direttamente la seduta, ma ha accettato di spostare la votazione di una settimana per consentire un approfondimento da parte delle varie forze politiche.
 

SENZA IL PD

I presenti, però, hanno detto sì all'unanimità all'ipotesi fin qui discussa. Confermando d'altra parte la volontà di accelerare sul percorso delle riforme, seguendo la sollecitazione del presidente della commissione Maninchedda. «Dover recepire la norma nazionale, in caso di mancata approvazione di una nostra riforma, sarebbe politicamente un disastro», sottolinea Roberto Capelli: «Visto che rivendichiamo tanto l'autonomia regionale nelle materie di nostra competenza, non voglio credere che non saremo in grado di ridisegnare le circoscrizioni territoriali e le funzioni dei diversi livelli regionali».
La semplificazione degli enti locali è ostacolata da un dato di fatto: mentre le quattro nuove Province (Gallura, Ogliastra, Sulcis, Medio Campidano) sono state istituite con legge regionale, e possono dunque essere cancellate col medesimo procedimento, le Province storiche hanno rilievo costituzionale. Quindi per abolirle è necessaria una riforma approvata, con doppia lettura, da entrambi i rami del Parlamento.