DIETRO L'ANGOLO.
Parla Silvio Pinna, presidente del comitato spontaneo
La protesta: in via Podgora non funziona più nulla
Case fatiscenti e insalubri, marciapiedi a pezzi, impianti idrici e fognari da rifare, bambini costretti a giocare fra vetri rotti, calcinacci, transenne e carcasse di auto e motorini, anziani rinchiusi in pochi metri quadri tra muffa e spifferi, ratti e scarafaggi a zonzo in pieno giorno, rifiuti abbandonati.
«Nelle vie La Somme e Podgora bisognerebbe buttare giù tutto e rincominciare daccapo. È questa la soluzione ideale. Ma visto che il Comune non ha soldi, per il momento ci accontenteremmo di una manutenzione straordinaria, purché ben fatta, non come in passato». A farsi portavoce delle istanze dei residenti delle case-tugurio di San Michele è Silvio Pinna, presidente del comitato spontaneo sorto alcuni mesi fa.
«I problemi sono tanti», denuncia, «dopo le nostre proteste qualcosa per fortuna si è mosso, nel senso che di recente il Comune è intervenuto per sistemare portoni d'ingresso e androni. Ma c'è ancora molto da fare». I disagi maggiori riguardano l'interno delle abitazioni, ma anche le facciate sono a pezzi. «Le grondaie sono vecchie e arrugginite», dice, «quando soffia il vento dal tetto vola giù di tutto, con seri rischi per l'incolumità dei passanti. Quando piove la strada si allaga e l'acqua s'infiltra nelle case, dando origine a chiazze di umidità».
C'è poi il problema della mancanza di servizi. «Nel rione non c'è niente per le famiglie», riprende Pinna, «servirebbero giardinetti, aree-giochi per bambini, locali per consentire agli anziani di incontrarsi e passare il tempo. Solo per la Befana ci è stato concesso uno spazio nell'ex scuola Alagon. Dietro via La Somme è presente un campo pieno di rifiuti che potrebbe essere utilizzato meglio, per il bene del quartiere. Invece niente, resta così».
In via Ardenne, a breve distanza, il Comune ha avviato i lavori per la realizzazione di un parco giochi, ma i residenti dell'attigua palazzina si sono opposti sostenendo che la nuova opera attirerà i vandali. «Non entro in merito», commenta Pinna, «se in quel palazzo hanno deciso così vuol dire che hanno le loro ragioni. Il problema è facilmente superabile perché nella nostra zona è pieno di piazzette abbandonate al degrado. Se in via Ardenne la gente non vuole l'area giochi, sicuramente altrove l'opera sarebbe bene accetta».
Infine un accorato appello al Comune. «Agli amministratori chiediamo di non abbandonarci, di interessarsi dei nostri problemi con costanza, fino alla loro risoluzione. Non serve che si presentino qui una volta all'anno, devono essere vicini al quartiere sempre».
(p.l.)