I rimpalli tra Comune e Regione
Michele Ruffi
I soldi non sono tutto. Anche quando si parla di opere pubbliche. Prendete la «Riqualificazione urbana del Lungomare Poetto», cioè il progetto che il Comune ha bandito in fretta e furia (pena: la perdita dei finanziamenti) alla fine dello scorso dicembre. I soldi sono in cassa dal 2004, i primi disegni invece risalgono al marzo del 2005. Strada spianata verso il nuovo Lungomare? Basta la storia degli ultimi mesi per confermare l'esatto contrario.
Quasi sette anni fa è iniziato un lavoro di progettazione finito solo nel 2011. In mezzo c'è stato un continuo - e snervante - rimpallo tra uffici di Comune e Regione. Modifica, correggi, ripresenta, rivedi, cancella questo, aggiungi quest'altro. Sperando che tutto vada per il verso giusto, ovviamente. Un auspicio che negli ultimi anni non si è mai tradotto in realtà, anche se le previsioni erano altre. «I lavori partiranno dopo l'estate del 2005», assicuravano gli assessori comunali e regionali dopo il primo, inatteso stop. Questo non è successo, ed è sotto gli occhi di tutti.
Le versioni del progetto sono innumerevoli. Si è passati dal fondo in marmo di Orosei alla passeggiata in legno. Dalle auto libere di muoversi a fianco ai pedoni, alla soluzione ecosostenibile tutta piste ciclabili e corsie per runners e atleti di ogni disciplina.
La domanda rimane: perché il Comune ha impiegato così tanto tempo a approvare il progetto? Il ritardo è anche colpa della Regione? Forse. L'unica previsione rispettata è quella che stima in undici anni il tempo medio per la realizzazione di un'opera pubblica in Italia. L'idea di un nuovo Poetto è del 2004, mentre la città avrà il suo nuovo lungomare, tanto atteso, solo nel 2015. Se tutto va bene.