L’accusa
MASSIMO CELLINO Il presidente del Cagliari CAGLIARI Il patron rossoblù: non me lo vogliono far fare, intervengano Figc e Lega, altrimenti non si va avanti n È l’appuntamento fisso del fine settimana. Gioca il Cagliari e il presidente Massimo Cellino si concede ai microfoni delle reti nazionali. E se l’ultima volta, alla Domenica Sportiva, aveva detto amaramente che l’unico modo per realizzare lo stadio sembrava essere solo quello di pagare le mazzette al politico di turno, ieri prima della partita dei rossoblù col Novara è stato più diplomatico: «Stadi nuovi?», ha detto a Sky sport, «Per me non c’è più nessuna speranza: a Cagliari stanno facendo di tutto per non farmi fare l’impianto nuovo. È auspicabile un intervento diretto di Figc e Lega, altrimenti non si fa da nessuna parte». Le parole del patron rossoblù lasciano trasparire scoraggiamento. La vicenda della Karalis arena di Elmas, da bega con la società di gestione dell’aeroporto, si è trasformata in un triplo filone d’inchiesta della Procura, che lo vede coinvolto con l’accusa di tentata estorsione. L’ipotesi del pm Emanuele secci è che l’operazione sui terreni sia stata messa in piedi per gonfiarne il valore e, in vista di un eventuale esproprio a favore di Enac o Sogaer, riuscire a tirare un prezzo maggiore: un’area dove poteva nascere un nuovo stadio può essere una carta da giocare più importante rispetto a uno sterrato come gli altri. Nonostante tutto Cellino sembrava determinato, i passaggi burocratici per avere il via libera alla costruzione sembravano quasi finiti. Di certo manca il nulla osta definitivo del comune di Elmas: il giorno in cui doveva essere votata la variante al Puc che diceva sì allo stadio in municipio è arrivata la Guardia di Finanza, che ha notificato l’avviso per abuso d’ufficio anche al sindaco Valter Piscedda. Ora arriva l’appello a Lega e Figc, che dovrebbero mettere le mani in una situazione molto, ma molto ingarbugliata.