Dal 13 al 19 febbraio in Cattedrale l'ampolla col sangue di Giovanni Paolo II
Previsto l'arrivo di migliaia di fedeli da tutta l'Isola
Il primo maggio 2011 un milione e mezzo di persone invase piazza San Pietro per assistere alla cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Un'ampolla contenente il suo sangue fu portata in piazza da suor Tobiana, molto vicina al Papa polacco, e da suor Marie Simon Pierre, che da Giovanni Paolo II fu guarita dal Parkinson (il miracolo che diede la spinta alla beatificazione). Ebbene, quella stessa ampolla sarà in città dal 13 al 19 febbraio, per essere esposta alla venerazione dei fedeli sardi. Un evento unico che promette di attirare in Cattedrale decine di migliaia di persone da tutta l'Isola. Al suo arrivo (alle 18,30) l'ampolla sarà salutata da un lungo applauso e al grido di “Wojtyla santo subito” sarà portata in processione da Porta Cristina al Duomo.
NELLA STORIA Si tratta della più importante reliquia dell'amatissimo Papa, inserita in un prezioso reliquiario fatto preparare appositamente dall'Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Vaticano. Negli ultimi giorni della sua malattia, il personale medico che lo seguiva eseguì una serie di prelievi di sangue, da mettere a disposizione del Centro emotrasfusionale del policlinico Gemelli (dove nel febbraio 2005 il Papa era stato ricoverato in seguito a una ricaduta influenzale). La trasfusione alla fine non ebbe luogo, con il risultato che il sangue prelevato venne conservato. In occasione della beatificazione fu collocato in un reliquiario e venne offerto alla venerazione dei fedeli. Il sangue si trova ancora allo stato liquido, grazie a una sostanza anticoagulante presente nelle provette al momento del prelievo.
L'INIZIATIVA Cagliari rappresenterà la terza uscita in assoluto della reliquia dopo Genova e Montepulciano. L'ampolla potrà essere venerata tutti i giorni, dalle 9 alle 22. La “Festa dell'accoglienza” a Porta Cristina sarà curata dal parroco della Cattedrale, don Alberto Pala. «La reliquia», spiega, «sarà esposta di fronte all'altare maggiore vicino a una foto che ritrae il Papa anziano, con il bastone. I fedeli potranno avvicinarsi e toccarla. Ci aspettiamo un'affluenza straordinaria, per cui saranno predisposti dei turni. Sappiamo che sono previsti pellegrinaggi da tutte le parrocchie e ci stiamo organizzando per far fronte a una situazione non semplice. Ma siamo immensamente felici». I momenti più significativi? «Sicuramente il 15 febbraio, giorno in cui si terrà la “Giornata dei giovani” (dalle 9 a mezzanotte), e soprattutto il 17, quando accoglieremo gli infermi. Nel primo caso i protagonisti saranno i Papaboys, i ragazzi del Papa, ma credo che la giornata più toccante sarà quella dedicata ai malati, perché chi soffre ha una fede fortissima ed è più vicino al Signore. Non vediamo l'ora che la reliquia arrivi».
L'emozione è palpabile nell'aria. Sono previste veglie, rosari e messe speciali. Sarà come riabbracciare il Santo Padre 27 anni dopo la sua indimenticabile visita in Sardegna.
Paolo Loche