Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Violenza in città vertice urgente in Prefettura

Fonte: Sardegna Quotidiano
2 febbraio 2012

Sicurezza

 

 le date

6/10 Incendio al bar De Curtis in via Astrolabio.

31/10 Rapine al Banco di Sardegna di via Tiziano e al distributore Agip della

130. 26/ 11 Incendio al ristorante Sa Piola in vico Santa Margherita.

23/12 Quattro rapine in città nel giro di 12 ore.

4/01 Aggressione a un venditore di rose in piazza Savoia.

27/ 01 Rissa e spari in via Italia dopo il tentato furto di una bici.

28/ 01 Una ragazza stuprata in via XX Settembre in piena notte.

30/01 Ragazza picchiata in piazza Matteotti per il telefonino.

2/ 02 Incendio al locale Linea Notturna di via Mameli.  

 

 

 

L’ALLARME Uno stupro in centro, aggressioni in strada, locali dati alle fiamme e una lunga serie di rapine. Paura nei negozi. La videosorveglianza sarà controllata dalle forze dell’ordine

In città si respira un clima di tensione. Solo negli ultimi mesi ci sono state più di dieci rapine, una ragazza stuprata in centro, un venditore di rose aggredito, una donna picchiata per il suo telefonino, aggressione con sparatoria, ristoranti e locali notturni distrutti dalle fiamme. Il sindaco ha annunciato in Consiglio comunale che domani in Prefettura si riunirà la Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per analizzare l’escalation criminale di quest ’ultimo periodo. «Con la Prefettura abbiamo siglato un protocollo nei giorni scorsi per mettere a sistema, anche con le società private il monitoraggio - ha detto Massimo Zedda - mettendo in campo la strumentazione e il personale, che potrà intervenire, d’accordo con il prefetto, in supporto alle forze dell’ordi - ne». Un passo in avanti è già stato fatto nelle scorse settimane. «A fine dicembre la Giunta regionale ha approvato una delibera che stanzia 300mila euro per integrare la nostra sala di controllo - spiega l’assessore al Traffico Mauro Coni - e per collegare i sistemi integrati dell’Area vasta con le forze di polizia». Il progetto, realizzato con fondi europei, prevede anche la possibilità per le forze dell’ordine di accedere ai vari sistemi di videosorveglianza presenti. La Giunta regionale l’ha deliberato il 23 dicembre, il giorno stesso in città ci sono state quattro rapine.

PAURA TRA I NEGOZIANTI L’aumento dei fenomeni criminali spaventa i commercianti, che da tempo chiedono la videosorveglianza. «Quello che sta accadendo in città è un segnale dello stato di disagio che riguarda tutta Italia, a cui bisogna porre rimedio più velocemente possibile - commenta il presidente di Confcommercio Giancarlo Deidda - abbiamo avviato una collaborazione con la Questura, che ha più volte segnalato di non far circolare denaro in grandi quantità, e ribadito l’importanza degli impianti di videosorveglianza ». Il disagio nasce dalla crisi e per Deidda una soluzione è quella di «far ripartire i consumi, che generano occupazione. Anche perché un paio di ani fa, che non c’era questa situazione di crisi, non c’erano questi segnali e queste preoccupazioni ». La situazione che degenera spaventa i negozianti. «Dove la crisi batte più forte, aumentano i fenomeni criminosi - spiega Roberto Bolognese della Confesercenti - siamo preoccupati. Fa pensare che certi fenomeni stiano riguardando la ristorazione e i servizi, una serie di episodi molto simili: non vorremmo che prendessero piede forme di delinquenza che prima qui non c’erano. Ma di sicuro non si tratta di criminalità organizzata perché non c’è alta redditività nei servizi commerciali presi di mira, è più facile che sia qualcosa legato a fatti più specifici, e abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine che sapranno contrastare il fenomeno nel modo più efficace ». Anche secondo l’assessore comunale alle Politiche sociali non si tratta di episodi collegati tra di loro. «Non credo ci sia un filo conduttore, ma è il culmine di un anno orribile. Il disagio è aumentato da una anno in qua, da quando ho preso l’incarico a oggi ho visto crescere l’emergenza - spiega Susanna Orrù - noi ci occupiamo e ci preoccupiamo della nostra comunità, ma il problema sta coinvolgendo altre città che sono sempre state tranquille. Con l’au - mentare della crisi, chi è senza lavoro può pensare di non avere speranze e se vive in una situazione borderline può arrivare a commettere reati: i più vulnerabili sono quelli che cedono per primi. L’aumento di questi episodi credo sia legato a questa particolare situazione e che non si tratti di criminalità organizzata