Arci e ragazzi difficili
Dal carcere minorile di Quartucciu ad Auschwitz, grazie a un permesso premio. È la grande opportunità che consentirà a due diciannovenni di uscire dall'istituto di pena per salire sul “Treno della Memoria”. «Un'operazione non facile», quella di portare i ragazzi dal carcere all'estero, ha detto Giuseppe Zoccheddu, direttore dell'istituto, ma che «grazie al consenso del magistrato di sorveglianza permetterà ai due giovani detenuti, dopo essere passati da una fase di incredulità a una di euforia, di vivere la stessa esperienza degli altri 100 ragazzi sardi (tra i 18 e i 26 anni), che il 3 febbraio partiranno dai comuni di Cagliari (10), Guspini, Sassari, Villacidro e dalle province di Cagliari, Medio Campidano e Sassari con destinazione Cracovia e la visita ai Campi di Auschwitz e Birkenau».
Il progetto, realizzato in partenariato dall'associazione culturale Terra del Fuoco e dall'Arci Sardegna, è stato presentato ieri nella sala Giunta del Comune. «Un progetto fortemente voluto», spiega il sindaco Massimo Zedda, «che mira a far toccare con mano la brutalità dell'uomo nell'aver realizzato la più crudele macchina da guerra». Un viaggio attraverso la Storia, la Memoria e la Testimonianza che, illustrato dal presidente regionale dell'Arci Franco Uda, porterà i giovani nei luoghi in cui avvenne lo sterminio di milioni di ebrei, zingari, omosessuali e disabili. «Un programma che per la prima volta riuscirà a far partire anche i ragazzi dalla nostra Isola», sottolinea Enrica Puggioni, assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, e che, evidenzia Marta Ecca, assessore provinciale alle Politiche Giovanili, parte dalla convinzione che «non si possa prescindere dalla conoscenza del passato per costruire una cittadinanza attiva e consapevole». L'importanza dell'educazione al rispetto del diverso, ribadita dal sindaco Zedda, è stata centrale anche negli interventi di Susanna Orrù, assessore comunale alle Politiche Sociali, e del presidente territoriale Arci del Sud Sardegna Aldo Dessì.
Sara Marci