numeri 13 Le famiglie indigenti che riceveranno 20mila euro se Celentano parteciperà a una sola serata.
25 Le famiglie che riceveranno il bonus se il Molleggiato parteciperà a due serate del Festival di Sanremo.
27 I nuclei familiari che riceverebbero i 20mila euro se Ceelentano dovesse partecipare a tre, quattro o tutte e cinque le serate.
POLEMICA A SANREMO
LA DONAZIONE Il Molleggiato devolverà in beneficenza il cachet a Emergency e a famiglie in difficoltà di sette città, nella lista compare anche Cagliari Il sindaco: «Da noi tanti indigenti, ma i fondi devono andare all’assessorato » n Parte dei soldi del canone Rai, con un giro lungo, aiuteranno qualche famiglia cagliaritana. L’entità del cachet per la partecipazione di Adriano Celentano a Sanremo ha creato qualche polemica e il Molleggiato ha annunciato che sarà devoluto in beneficenza. I prescelti da Celentano sono Emergency e sette sindaci che ha definito «i magnifici 7»: Pisapia (Milano), Tosi (Verona), Renzi (Firenze), Alemanno (Roma), De Magistris (Napoli), Emiliano (Bari) e il cagliaritano Massimo Zedda. Celentano li definisce magnifici perché «fuori dal palazzo e vicini ai problemi reali della gente», e saranno loro a individuare nelle rispettive città famiglie bisognose a cui destinare circa 20mila euro. IL RINGRAZIAMENTO DI ZEDDA «Ringraziamo Adriano Celentano per la sua decisione e per aver pensato anche alle famiglie indigenti cagliaritane - ha commentato il sindaco di Cagliari - valuteremo nel massimo riserbo come questa volontà possa essere attuata». Massimo Zeddaha precisato che non vorrà indicare quale famiglia accontentare. «Chiaramente non potrà essere una scelta discrezionale del sindaco, soprattutto in un momento in cui sono centinaia le persone che ogni giorno si presentano ai nostri Servizi Sociali - ha spiegato Zedda - sarebbe perfetto se la quota del cachet potesse essere destinata direttamente all’assessorato, che conosce nel dettaglio tutte le numerose situazioni di disagio ». Non è ancora chiaro quante famiglie cagliaritane potranno ricevere l’inatteso bonus-Celentano perché non è ancora stato stabilito a quante delle cinque serate parteciperà, ma la ripartizione del suo pagamento è già fissata. Se Celentano parteciperà a una sola serata il cachet sarà di 350mila euro (con 100mila per Emergency e 250mila da dividere per 13 famiglie indicate dai sindaci), se le serata saranno due il costo sarà di 700mila euro (200mila per due ospedali di Emergency e 500mila da dividere a quel punto tra 25 famiglie) mentre se il ragazzo della via Gluck prenderà a parte a tre, quattro o cinque serate il cachet salirà fino a 750mila euro (con quei 50mila euro in più il numero di famiglie beneficiarie salirebbe a 27). In pratica, se da una parte c’è chi grida allo scandalo per l’esoso compenso è vero anche che in caso di almeno tre serate le famiglie bisognose passerebbero da 13 a 27, portando circa 20mila euro in ogni casa. Il milanese Giuliano Pisapia ha apprezzato il gesto di Celentano che «ha deciso di devolvere il suo compenso dividendolo tra tutte le parti del Paese, unendo così nord e sud». «Lo ringraziamo - scrive Emergency in una nota - per aver raccolto l'Sos che abbiamo lanciato: in questo momento abbiamo grande bisogno di sostegno, per poter portare avanti il lavoro di cura nei nostri ospedali nel mondo e negli ambulatori che, in Italia, assistono sempre più persone, straniere e italiane». Per il sindaco di Verona Flavio Tosi, Celentano «dimostra di saper essere anche un esempio di generosità e solidarietà», per il suo collega fiorentino Matteo Renzi si tratta di «un gesto bello, inusuale nel mondo dello spettacolo ». Il primo cittadino della Capitale Gianni Alemanno assicura «che il Comune è già al lavoro per individuare una famiglia in stato di grave bisogno a cui destinare la somma», disponibilità anche dalla Puglia, dove Michele Emiliano ha detto che «il Comune di Bari presterà tutta la necessaria collaborazione». Anche Luigi De Magistris a Napoli è pronto a indicare una famiglia: «Ci siamo già attivati per individuarla e comunicheremo la risposta».
Marcello Zasso