LA TRATTATIVA Il presidente della Fondazione Massimo Zedda invita i sindacati a un passo indietro, proposta accolta da sei sigle su otto: il fronte si ridivide Martedì la Giunta regionale si occuperà del Teatro, allentata l’agitazione n Segnali di pace al Teatro lirico. Il sindaco chiama e i lavoratori rispondono, ma non in coro. Massimo Zedda, presidente della Fondazione lirica, venerdì sera ha invitato i lavoratori in sciopero a dare un segnale di distensione e rinunciare allo sciopero.
È subito partita la trattativa tra le otto sigle sindacali coinvolte, ma l’unità si è spaccata: Libersind e Uil non hanno firmato il documento in cui si accettava la proposta. Il risultato è stato che, nonostante i lavoratori avessero accettato di sotterrare l’ascia di guerra, ieri il concerto dell’orchestra diretta da Donato Renzetti non è andato in scena lo stesso perché le altre due sigle rappresentano proprio l’orchestra e perché il concerto era già stato annullato dalla direzione. Dopo la rottura di dicembre, gli otto sindacati si erano riuniti e le cinque giornate di sciopero erano state proclamate all’unanimità, ma il fronte unitario si è già spaccato.
L’APPELLO DI ZEDDA «Pur con il dovuto riguardo alla protesta in essere che vede domani 28 gennaio (ieri, ndr.) la terza giornata di astensione dal lavoro, tengo a sottolineare come io stesso, i consiglieri di amministrazione e le Istituzioni siamo impegnati in un concreto percorso risolutivo dei problemi della Fondazione, come da accordi presi con Voi», ha scritto Massimo Zedda ai lavoratori. Delle cinque giornate di sciopero previste, due sono state già fatte e quella di ieri sarebbe dovuta essere la terza, a cui si aggiungono altri due giorni di protesta non ancora “calendarizzati ”. «Il contributo regionale è in discussione in questi giorni - ha ricordato il presidente della Fondazione - la posizione del sovrintendente è in via di soluzione, la commissione tecnica affronterà il problema del blocco degli acconti, del piano industriale e del mutuo che sicuramente potranno contribuire alla stabilizzazione aziendale». Martedì la Giunta regionale dovrebbe occuparsi del Teatro di via Sant’Alenixed - da, per questo Zedda ha chiesto di arrivare con tranquillità a questo momento cruciale, perché è da Villa Devoto che passa il futuro del Teatro: il ruolo della Regione è fondamentale per la sopravvivenza della Fondazione. «Penso che in questo momento un segnale di distensione rappresenterebbe un consistente contributo a questo percorso», è stato l’appello di Zedda.
LA COMMISSIONE TECNICA Il presidente della Fondazione è membro della commissione tecnica paritetica assieme ai consiglieri di amministrazione Oscar Serci e Antonello Arru e al nuovo revisore dei conti Luisa Cabras. Tra i vari punti sul tavolo c’è la possibilità di recuperare il contributo della Regione perché, sostengono i sindacati, non dovrebbe essere minore di quello governativo erogato attraverso il Fus. Una svolta che darebbe una boccata d’ossigeno alle casse del Teatro, in attesa che la Regione sistemi tutta la pratica per il mutuo salva-Lirico. «Le delicate tematiche riguardanti la fideiussione della Regione Sardegna necessaria per accendere il mutuo, e il finanziamento in discussione con la finanziaria regionale proprio in questi giorni, impongono un momento di riflessione - hanno spiegato i sindacati annunciando la sospensione degli scioperi - ci auguriamo che questa fase di “congelamento” delle conflittualità possa portare definitivamente a conclusione tutti gli argomenti in discussione entro il mese di Febbraio». Ma se il passo indietro c’è stato, non è stato collettivo. E ieri sera il concerto è saltato lo stesso. Marcello Zasso
BUSTE PAGA TRA TAGLI E PROTESTE 400 EURO IN MENO PER I DIPENDENTI
Martedì la questione del Teatro lirico arriva sul tavolo della Giunta regionale. È un passaggio cruciale perché da Villa Devoto passano le sorti della Fondazione di via Sant ’Alenixedda. La Regione dovrà fare a garante con le banche per la concessione del mutuo che servirà a riequilibrare la delicata situazione economica del Lirico. ma la politica si sta muovendo anche per trovare altre soluzioni, la commissione tecnica paritetica, che coinvolge Teatro e Regione, sta cercando di risolvere il nodo degli acconti bloccati ai dipendenti e di ridurre il taglio previsto nei contributi al Teatro. Il 2012 per i dipendenti del Lirico è cominciato con scioperi e agitazioni, a cui si aggiunge la riduzione dello stipendio e per loro si preannuncia una busta paga particolarmente magra: due giorni di sciopero e tagli comporteranno 400 euro lordi in meno.