Sporcizia, documenti e sedie accatastati in stanze con la porta chiusa. E disagio per i dipendenti che ogni giorno devono avere a che fare con i cittadini che si rivolgono agli uffici della circoscrizione. La denuncia sull’abbandono del presidio decentrato del Municipio a Sant’Avendrace arriva dal consigliere comunale dell’Udc Gianni Chessa, che nei giorni scorsi ha raccolto le lamentele di chi in quegli uffici lavora ogni giorno: «Una situazione incredibile. Sembra sia stato chiesto ai dipendenti di provvedere da soli alla pulizia», attacca l’esponente della minoranza di palazzo Bacaredda, «ma bisogna fare i conti con l’utenza enorme che si rivolge a quegli uffici, che servono circa 20mila persone».
Una lunga serie di foto dimostra lo stato di degrado nel quale è costretto a lavorare chi è distaccato in viale Sant’Avendrace 243: «A terra, negli angoli, ci sono dita di plovere e i soffitti sono ricoperti di muffa, forse a causa di infiltrazioni. Nella circoscrizione due», racconta Chessa, «gli uffici sono circondati dalle transenne, a Sant ’Avendrace il disagio si vive all’interno dell’edificio». Non è giusto, secondo l’ex assessore al Patrimonio, che i dipendenti comunali debbano provvedere anche alla pulizia, «armandosi di straccio e bastone. E poi, che volto si mostra agli utenti, a chi va, per esempio, per il rinnovo di una carta d’identità?». Sotto accusa anche il posizionamento dei computer, il cui uso è concesso gratuitamente ai residenti, comprati grazie ai fondi regionali: «Sono stati installati al secondo piano», continua il consigliere, «ma chi deve controllare chi entra e chi esce? I dipendenti? E come possono tenere d’occhio tutto se hanno a che fare anche con qualcuno che si rivolge allo sportello? È necessario un intervento immediato». Per questo domani sarà depositata un’inter - rogazione in consiglio comunale, per chiedere che cessi il caos negli uffici pubblici decentrati come quello di viale Sant’Avendrace.