I nuovi chioschi del Poetto richiameranno la memoria dei casotti: strutture in legno, niente cemento e una veranda con tanto verde
CAGLIARI. Una palafitta in legno con una verandina davanti con sedie e tavolini. Niente cemento sulla sabbia e tanto verde intorno, con cespugli ed erbe della macchia mediterranea. È tutto pronto per i nuovi baretti del Poetto, che sostituiranno quelli buttati giù dalle ruspe a ottobre. Ricorderanno i vecchi casotti e saranno quanto di più ecologico e sostenibile ci possa essere in spiaggia. Dureranno un’estate. Poi a ottobre via, in attesa dei chioschi definitivi stabiliti dal Pul.
Ormai ci siamo, all’inizio dell’anno la Giunta comunale ha dettato le linee guida per i nuovi baretti e i gestori le hanno accettate, promettendo di presentare i progetti esecutivi entro gennaio. Qualche giorno ancora e poi - a metà febbraio? - gli uffici comunali daranno il via libera alle cosiddette «strutture temporanee» che per il tutto il 2012 sostituiranno i vecchi chioschi, abbattuti non solo dalla mancanza di regole ma anche dall’insipienza di amministratori incapaci di capire che un Poetto risistemato e ordinato può essere un’occasione di sviluppo per la città e per il turismo, ma anche una fonte di reddito per ogni mese dell’anno. La prossima estate al mare sembra essere in salvo, di regole e regolamenti ci sarà modo di riparlarne più avanti. Intanto dalle prime documentazioni arrivate, nei progetti sono state rispettate le linee guida del Comune: accessibilità e rispetto dell’ambiente innanzitutto. Dunque, mai più colate di cemento sulla sabbia e strutture artificiali che hanno creato più di un problema al litorale, soprattutto nella fase successiva al ripascimento. Dunque niente scavi o rimozione di erbe o cespugli, che sono poi quelli in grado di contribuire alla ricostruzione del sistema dunale che un tempo era il vanto e la caratteristica del Poetto. Le nuove strutture potranno estendersi per un massimo di 35 metri quadri, compresi i 5 metri quadri destionati a spogliatoi per il personale e ai bagni. In più, davanti, una varanda di trenta metri quadri. Manufatti rigorosamente in legno in stile palafitte, amovibili e transitori. Amovibili perchè dovranno essere montati e smontati a seconda delle necessità. Transitori perchè - dopo essere stati montati - a ottobre dovranno sparire in attesa del benedetto piano di utilizzo del litorale, che dovrà scrivere la parola definitiva sul litorale e il suo utilizzo. I colore diventerà uno dei simboli dei nuovi chioschi e nelle intenzioni di tutti dovrà ricordare la mai dimanticata stagione dei casotti e quella della città del sole, in pensione da troppi anni. Un modo come un altro per caratterizzare ancora di più la spiaggia del Poetto, che potrà essere sfruttata non solo per un bagno o per prendere il sole ma anche per fare colazione o pranzare e alla sera per ascoltare un po’ di musica. Mai più concerti sulla sabbia e auto nel litorale o cani che fanno i loro bisogni sulla spiaggia. Insomma, la nuova stagione dei baretti ne dovrà inaugurare un’altra: quella della rinascita. I gestori si sono impegnati a fondo e adesso sperano che i tempi siano accelerati. L’obiettivo è di iniziare a montare i baretti tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, in modo da essere pronto per l’apertura a Pasqua, che quet’anno cade l’8 di aprile. Si è cercata una soluzine che consente di superare (per l’ultima volta?) il vuoto lasciato da un piano di utilizzo del litorale che manca da vent’anni: i blocchi potranno essere montati e rimossi in un attimo, lasciando all’interno gli arredi. Ma - come ha sottolineato ancora nei giorni scorsi Sergio Mascia, del Poetto Service - bisogna fare in fretta. Come dire: noi abbiamo fatto la nostar parte e a questo punto tocca all’amministrazione accelerare. Perchè fare dei lavori a ridosso della stagione estiva sarebbe davvero un suicidio.