Municipio e dintorni
Enrico Pilia
Prigioniera della crisi, non più solo strisciante ma sbarcata in pieno centro con i Tir e le autogrù, la città assiste alle evoluzioni di centrosinistra e opposizione in Consiglio comunale. L'entusiasmo che ha portato Massimo Zedda sulla poltrona più nobile del Municipio non è scemato, se fa testo la classifica di gradimento dei sindaci italiani pubblicata nei giorni scorsi: Zedda è al secondo posto in Italia, segnale inequivocabile che la linea di credito dei suoi elettori, ma non solo loro, è ancora attiva. La maggioranza, sempre compatta quando è stato il momento di votare, discute, si confronta e comincia a mostrare segni - leggeri - di insofferenza sui temi caldissimi. Lo stadio, per esempio, emblema del fallimento della politica, nonostante gli sforzi dell'amministrazione comunale e del Cagliari Calcio per tenere in piedi un morto che cammina. Il tifoso, che è anche un elettore, assiste ai tentativi di individuare una strada: c'è il concorso di idee, spunta lo studio di fattibilità. Qui studio, a voi stadio, intanto il pallone rotola e la squadra potrebbe ritrovarsi a giocare in un altro Comune (improbabile) o magari in un'altra regione (probabile) se il Sant'Elia dovesse cedere, vittima degli acciacchi dovuti all'età. Forse, sussurra qualcuno anche fra i consiglieri di maggioranza, sono strade che richiedono tempi lunghissimi.
Dall'altra parte della barricata, l'opposizione deve ancora dimostrare di aver superato lo choc di aver perso una città sicura, a misura di centrodestra. Le difficoltà del centrodestra in Italia e nell'Isola, le ferite aperte per la doppia sconfitta fra Provincia e Comune, le frizioni interne, tutto questo non agevola il compito dei coordinatori locali dei partiti. Uno dei quali, il Pdl, naviga in acque agitate. Come d'abitudine.