PROVINCIA. Il presidente dovrà essere confermato dalla Quaquero
La Regione: la sua nomina era legata a Milia
Si è «autosospeso» per evitare «che gli atti dell'ente possano essere messi in discussione». Il presidente del Cacip Emanuele Sanna fa un passo indietro dopo la diffida inviata ieri mattina dall'assessore regionale all'Industria: secondo Alessandra Zedda, non potrebbe restare al vertice del consorzio industriale dopo la dichiarazione di decadenza di Graziano Milia da presidente della Provincia. Sarebbe venuto meno il presupposto della sua carica: Sanna è stato delegato da Milia nell'assemblea del Cacip - organo che poi l'ha eletto presidente - e adesso, senza una conferma da parte dell'attuale presidente della Provincia Angela Quaquero, Sanna non potrebbe guidare il consorzio.
LE LETTERE La prima lettera dell'assessorato regionale all'Industria è del 10 gennaio: nel documento si parla di «inevitabili riflessi» della decadenza di Milia sugli «organi consortili». Così l'esponente del Pd ha chiesto un chiarimento sulla validità della propria delega per la rappresentanza dell'amministrazione provinciale nell'assemblea del Cacip.
LA NOTA «In attesa delle determinazioni, finora non pervenute, della fonte istituzionale da cui traggono origine e forza giuridica la mia delega e il mio ruolo di presidente del Cacip», ha scritto in una nota Sanna, «ho operato esclusivamente per garantire il buon andamento dell'azione amministrativa ed al fine di evitare qualsiasi incertezza o anomalia nell'attività di un ente economico di grande rilevanza pubblica. Poichè considero non più adeguatamente legittimata la mia delega per la permanenza negli organi consortili auspico che tutti i soggetti istituzionali che compongono il Cacip provvedano con la necessaria celerità all'adozione delle misure indispensabili per assicurare piena certezza e trasparenza giuridica nella vita dell'Ente».
LA PROVINCIA Da piazza Palazzo per il momento non è arrivato nessun documento ufficiale che confermi la delega rilasciata a Sanna dall'ex presidente Graziano Milia. Negli scorsi giorni sarebbero arrivate alcune rassicurazioni, ma nessuna in maniera formale: ecco perché il numero uno del Cacip è stato costretto a inviare due lettere (la prima il 17 gennaio, la seconda il 24) in cui chiede «una formale risposta sulle delicate problematiche» sollevate dall'assessore Zedda. Perché questo ritardo? La Provincia avrebbe chiesto un «approfondimento tecnico giuridico». Poi darà la propria risposta. ( m.r. )