Proteste in consiglio provinciale contro il piano di dimensionamento. In bilico gli istituti con meno di 600 iscritti No all’accorpamento delle scuole.Èbufera in Provincia contro la decisione della Regione di accorpare gli istituti scolastici. Rischiano scuole storici come il “Leonardo” e il “Nautico”. La decisione frutto di un semplice «calcolo ragionieristico » ma priva di un progetto complessivo, denuncia il gruppo consiliare di Sel di piazza Palazzo, convinto che per il 2012 non si debba operare alcun dimensionamento scolastico. «Dai dati dell'Ufficio scolastico provinciale», sostengono i due consiglieri Sel Andrea Dettori (capogruppo) e Sandro Serreli che esprimono la loro netta contrarietà e prendono posizione contro i tempi ristrettissimi con cui la Regione vuole procedere al piano di dimensionamento, «risulta che a Cagliari sono sei gli istituti sottodimensionati, con un numero di studenti inferiore a 600, che rischiano l'accorpamento».Edecco l’elenco: c’è l'istituto tecnico industriale Marconi (354 alunni), il liceo linguistico e delle scienze umane De Sanctis (341 alunni), il tecnico nautico Buccari (367 alunni), il tecnicocommerciale Leonardo da Vinci (516 alunni), l'istituto di istruzione superiore Deledda (444 alunni) e il tecnico commerciale Besta (401 alunni). «La Regione sarda vuole procedere al dimensionamento entro il 31 gennaio», aggiungono Dettori e Serreli, «tempi strettissimi che impediscono il necessario confronto sul piano nelle opportune assemblee provinciali. Inoltre, la Provincia di Cagliari è già stata pesantemente penalizzata in termini di accorpamenti.
La Regione non può continuare a ragionare sulla scuola solo in termini ragionieristici senza alcun vero progetto in merito. Il dimensionamento », concludono, «ha una prospettiva triennale e le linee guida regionali permettono una compensazione su base provinciale per cui possono essere mantenute autonomie scolastiche sottodimensionate purché siano compensate a livello provinciale da altre sovradimensionate ». Anche il Comune è impegnato nel piano di dimensionamento imposto dalla Regione. L’assessore alla Pubblica istruzione Enrica Puggioni è al lavoro coi tecnici dell’assessorato per limitare i danni. Anche l’amministrazione comunale è obbligata a tagliare scuole entro il 31 dicembre. Anche se il compito di palazzo Bacaredda appare un po’ più agevole: sarebbero 3 gli istituti sotto la soglia consentita e dunque a rischio. Il documento inviato agli Enti locali dalla Regione si chiama “Linee guida 2011/12- proposta gruppo tecnico”.Da subito il segretario della Cgil-Scuola, Peppino Loddo, riguardo al documento ha esposto perplessità. I sindacati restano in attesa dell’incontrocon l’assessore Sergio Milia previsto nelle prime settimane del nuovo anno. Al momento la Giunta regionale nonhaancora deliberato. Lunedì èprevistounincontro tra Milia e gli 8 assessori provinciali alla Pubblica istruzione interessati al provvedimento.
«Ad oggi c’è soltanto una bozza di linee guida sulla quale non ci siamo mai confrontati», spiegava a dicembre Peppino Loddo, «abbiamo saputo che di recente c’è stato qualche lieve miglioramento, ma ormai manca poco al termine di scadenza del 31 gennaio 2012, entro cui dovrebbe essere adottato, con delibera della Regione, il Piano di Dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per il successivo annoscolastico». I sindacati denunciano: tutti i problemi relativi alle operazioni di nuove iscrizioni che stanno per partire sono irrisolti. Nebbia fitta anche sulle novità in arrivo sul fronte scolastico. L’unica cosa certa è che l’Ufficio scolastico regionale sta lavorando sul fronte degli “istituti comprensivi”: scuole che si occupino dell’istruzione dal ciclo delle elementari fino alla terza media. La Cgil già a dicembre aveva attaccato il piano regionale «frutto della integrazione, si fa per dire, degli otto Piani provinciali di riorganizzazione della rete scolastica, a loro volta frutto di Conferenze provinciali ancora ben lontane dall’essere operative il tutto preceduto dalla delibera regionale di approvazione delle Linee guida che ancora non esiste. Non male comeesempio di corretta organizzazione ». Intanto i tempi stringono. Al momento la Giunta regionale nonha ancora approvato la delibera. Lunedì ci sarà l’incontro di Milia con gli assessori. Ma la scadenza è per il 31 gennaio e i margini ditempo per la trattativa sono ridotti. «È vergognoso », denuncia Loddo. (en.ne.)