«Il tempo massimo per il completamento delle prestazioni richieste, compresa la consegna di tutti gli elaborati, è indicata in otto mesi naturali e consecutivi decorrenti dalla data della stipula della convenzione d’incarico ». È quanto si legge nell’avviso pubblico per la selezione di sei esperti per la redazione del piano del parco di Molentargius. È datato 10 ottobre 2006 ed è firmato dall’allora direttore generale Mariano Mariani. Per il loro lavoro, si legge nello stesso documento, i professionisti avrebbero ricevuto un totale di 165mila euro lordi, più un compenso aggiuntivo di 7500 euro per i due coordinatori del gruppo, da individuare uno nell’area ambientale-economica, l’altro nell’area ingegneristica. Gli incarichi vengono affidati con determinazione dirigenziale, il 4 giugno 2007 a Franco Piga, come esperto di pianificazione territoriale, urbanistica e infrastrutture; Francesco Karrer, per le materie ambientali; Antonio Sanna, per le materie giuridiche e normative; Fausto Alessandro Pani, geologo; Rita Cannas, economia e finanza; Marco Cadinu, paesaggista. Professionisti di fama: Karrer, uno dei coordinatori del gruppo, è architetto, professore universitario alla Sapienza e presidente dell’assemblea generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Piga, l’altro coordinatore, è ingegnere ed ha avuto diversi incarichi importanti; attualmente è commissario dell’Ato, ente che aveva dovuto lasciare durante l’inchiesta sull’eolico, dalla quale è uscito indenne. La strada verso l’approvazione del piano sembrava spianata: in poco tempo sarebbe dovuto nascere il documento in base al quale, ad esempio, si sarebbe potuto decidere definitivamente del futuro dei residenti di Medau su Cramu, o dare il via alla riqualificazione e allo sfruttamento delle saline. Diverse volte negli anni, dal palazzo dei Sali scelti è arrivato l’annuncio che il piano era in dirittura d’arrivo. In realtà, secondo i documenti del consiglio direttivo dell’Ente parco, le “linee strategiche di indirizzo“, consegnate dagli esperti all’Ente in data 18 gennaio 2011, sono state approvate con la delibera n. 2 del 4 febbraio 2011. Con la stessa delibera, si è dato il via alla Valutazione ambientale strategica e all’iter burocratico che porterà all’approvazione definitiva. Il presidente del consorzio del parco e sindaco di Quartu Mauro Contini, il 13 gennaio scorso ha presentato le linee guida alle associazioni con l’obiettivo di aprire alla partecipazione della società civile il processo di formazione del principale strumento di governo del parco. In quella occasione Karrer, a nome del suo gruppo di lavoro, ha esposto i punti principali sui quali si baserà il futuro piano, ma ancora non è possibile consultare per intero il lavoro consegnato dai “sei saggi.” Su questa e sulle altre questioni riguardanti il parco, ad esempio sul destino dei 20 milioni di euro che la Regione ha stanziato, i Riformatori hanno presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, in quello provinciale e nei Consigli comunali di Cagliari, Quartu, Quartucciu e Selargius. Michele Salis redazione@ sardegnaquotidiano. it
IL PRESIDENTE CONTINI «PRIMA TUTTO FERMO»
«Quando sono arrivato, sul piano del parco non c'era nulla di concreto. Mi sono subito attivato per combattere l'immobilismo e rendere fruibile il parco». Mauro Contini, sindaco di Quartu, è presidente dell'Ente parco di Molentargius dal settembre 2010. Dopo i progressi dell'ultimo anno, spetta ai consigli comunali approvare una bozza del piano e, dice Contini, Quartu sarà tra i primi a farlo. Il presidente del consorzio risponde anche ad alcune questioni sollevate dai Riformatori nell'interrogazione contemporanea al Consiglio regionale, a quello provinciale e ai Consigli dei comuni di Cagliari, Quartu, Quartucciu e Selargius: I documenti redatti dai sei esperti sul piano del parco, spiega il sindaco, non sono disponibili a causa dell'assenza di un addetto e verranno pubblicati al più presto. Il finanziamento regionale da 20 milioni, spiega infine Contini, sarà utilizzato per la messa in sicurezza delle vasche salanti, intervento per il quale non ci dovrebbe essere bisogno di aspettare il piano e per favorire la ripresa della produzione del sale.