IS MIRRIONIS.
Il dramma degli inquilini delle case popolari
«L'affitto è alto, non possiamo pagarlo»
Minacciano clamorose azioni di protesta per opporsi allo sfratto dieci famiglie in difficoltà economica che vivono in uno stabile popolare di via Malfidano.
Gli appelli a Regione e Comune non sono serviti, almeno finora, a rallentare o bloccare l'iter degli sfratti. Come non è servito costituire un comitato contro gli sfratti e incontrare i rappresentanti di Regione, Comune e Area. «Abbiamo scritto al sindaco Massimo Zedda e all'assessore Susanna Orrù per esternare loro tutto il nostro disagio, ma in entrambi i casi non abbiamo ottenuto alcuna risposta».
Così gli inquilini Luciano Tedde, 45 anni, sposato con tre figli piccoli di cui uno disabile grave, e Giuseppe Manco, invalido con figli a carico che vive con appena 257 euro di pensione e non può permettersi di pagare il canone di locazione che nel suo caso sfiora i 500 euro. «Il giudice si è dimostrato inflessibile» afferma Tedde, «entro tre mesi devo risolvere la mia morosità, che ammonta a 12 mila euro, altrimenti subirò uno sgombero coatto e finirò per strada con tutta la mia famiglia.
Nella stessa situazione Giuseppe Manco, la cui udienza è fissata per lunedì. Le dieci famiglie interessate dal problema, tutte senza reddito o a bassissimo reddito, sono sostenute dal sindacato degli inquilini Sunia. Chiedono aiuti economici, il blocco tempestivo delle azioni legali promosse per il recupero dei canoni arretrati, la possibilità di rateizzare le somme dovute e auspicano che siano rivisti i parametri per calcolare l'entità del canone. (p.l.)