Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«La distilleria risorgerà»

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2012

Marco Lallai, presidente di “Area Urbana”: tra un mese la convenzione
 

Uffici e negozi nell'ex stabilimento Zedda-Piras
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Il cantiere potrebbe decollare già prima dell'estate, regalando una seconda vita alla vecchia distilleria abbandonata di viale Ciusa.
 

AREA URBANA Acquistato il marchio “Zedda-Piras” dalla “Sella e Mosca”, ormai il famoso mirto cagliaritano e gli altri liquori vengono fatti negli stabilimenti di Alghero, mentre l'area di 14 mila metri quadrati, qualche anno fa, è stata acquistata da un gruppo di privati che si sono riuniti attorno alla cooperativa “Area Urbana” (una delle storiche cooperative sarde del settore dell'edilizia residenziale) che puntano a realizzare un piano attuativo da 25 milioni di euro per trasformare il vecchio impianto in un moderno quartiere con all'interno negozi, servizi e una quota di abitazioni.
 

IL VIA LIBERA Un anno fa, a marzo, il Consiglio comunale aveva dato anche il via libera al piano dell'ex distilleria, ormai in totale stato di abbandono, ma ora per accendere le ruspe manca solo la convenzione. «Abbiamo già presentato il progetto delle urbanizzazioni» ha chiarito Marco Lallai, presidente di Area Urbana, «massimo un altro mese e potrebbe essere finalmente stipulata la convenzione che, in ogni caso, è già stata deliberata anche dal Consiglio comunale». Attorno alla storica cooperativa (affiancata dalle coop Urbus e Tritone) si sono raggruppati altri privati e finanziatori, tutti quanti poi riuniti nella società “L'antica distilleria srl” che formalmente ha presentato il progetto di recupero.
 

IL PROGETTO Complessivamente, l'intervento prevede la realizzazione di 31500 metri cubi di volumetrie, divise in commerciale, direzionale e residenziale. «Recupereremo un tassello importante e storico per la città» ha proseguito il portavoce della società, «ma realizzeremo anche tre grandi piazze che legheranno il nuovo intervento al resto dei quartieri, con anche il recupero dell'ex complesso industriale. Nella vecchia distilleria, poi, sorgeranno uffici, negozi e ristorazione, ma resterà la ciminiera e le altre linee della fabbrica ottocentesca che saranno interamente recuperate e identificheranno l'intero progetto».
 

I LAVORI Le ruspe lavoreranno senza sosta per circa due anni, poi verranno abbattuti i muri di recinzione della vecchia distilleria, ormai diventata un rudere. «Siamo convinti di poter iniziare già prima dell'estate» ha concluso Lallai, «anche perché tutto è pronto». Acquistata l'area dagli eredi, la nuova società ha scelto di utilizzare il nome “L'antica distilleria” per identificare l'intervento: impossibile usare lo storico doppio cognome “Zedda-Piras” che ormai identifica in tutta Italia una serie di liquori di proprietà della multinazionale Campari. Il nuovo complesso potrà contare su grandi aree verdi aperte al pubblico, oltre a due corpi di fabbrica alti 15 metri con una piazza privata ed edifici che andranno a fare da cornice alla storica ciminiera, rimasta in funzione dall'Ottocento sino alla metà dagli anni Novanta.
Francesco Pinna