Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zero servizi: mercato ittico terra di nessuno

Fonte: La Nuova Sardegna
23 gennaio 2012

Non funzionano l’asta elettronica e la macchina per il ghiaccio




CAGLIARI. Tremila euro al mese, anche tremilacinquecento per non avere per esempio il servizio della fornitura del ghiaccio o per pagare altri costi quando il proprio frigorifero non basta e si accede alla cella comune. E’ lungo l’elenco delle lamentele degli operatori del mercato ittico all’ingrosso di viale La Plaia dove un gruppetto di venditori medita da qualche mese di trasferirsi nel centro agroalimentare di Sestu nella convinzione che, per strapagare servizi che non ci sono in viale La Plaia, possa valere la pena di pagare servizi effettivamente erogati con l’opportunità, tra l’altro, di contrattare le condizioni di accesso. Gli operatori che pensano ad lasciare un mercato già abbandonato, secondo loro, dall’amministrazione pubblica, non sono due o quattro, ma dodici, la metà dei venditori all’ingrosso del mercato ittico. E, precisano quelli che probabilmente resteranno in viale La Plaia, chi ha deciso di restare non lo fa perché in fondo qui si trova bene, ma perché forse non riesce a riorganizzarsi in un mercato lontano dal porto che richiede costi aggiuntivi di trasporto della merce. Dunque: cosa c’è che non va secondo i venditori nell’ittico di viale La Plaia? Riassumendo: praticamente tutto. L’asta elettronica indispensabile per determinare i prezzi continua a non funzionare. E sono anni. Il servizio di incasso è farraginoso e alla fine chi ci guadagna è la banca che lo gestisce. Ogni box ha i suoi frigoferi che, per norme igieniche, devono essere utilizzati con una serie di criteri. Se la merce è variegata può nascere la necessità di usare il frigorifero comune: non gratis, ma a pagamento. Poi c’è la storia della produzione del ghiaccio: la macchina che lo produce all’Ittico è guasta, nonostante le mille sollecitazioni nessuno dal Comune ha mandato qualcuno che la riparasse. I venditori hanno chiesto di potersi allestire nel box una macchinetta per il ghiaccio ma l’autorizzazione è stata negata a tutti. Così succede che ciascuno si compri il ghiaccio anche dalle pescherie al dettaglio (queste sì attrezzate) alle quali vendono il pesce all’ingrosso. Le proteste non si contano, la situazione è satura.