Tutti uniti contro la chiusura dello stabilimento. Oggi alla Camera le risposte all’interrogazione di Mauro Pili (Fl)
di TAMARA PEDDIS sardegna@sardegna24.net PORTOSCUSO.
Tutti uniti nel respingere la decisione di chiusura dello stabilimento Alcoa e decisi a far valere l’importanza della produzione di alluminio primario a Portovesme. Settore determinante per tenere in vita il tessuto economico e sociale del Sulcis Iglesiente e strategico per la Sardegna e l’Italia. Questa la posizione rimarcata più volte dalle segreterie nazionali di categoria presenti ieri mattina nell’affollatissima assemblea che si è svolta in fabbrica. Azienda, autorità locali e nazionali. Sono questi secondo i sindacati gli interlocutori con i quali rapportarsi per cercare di risolvere la difficile vertenza. «L’Alcoa ha le sue responsabilità. Sta facendo le valigie con la pancia piena. Nel maggio del 2010la multinazionale americana ha firmato un contratto con il Governo nel quale ha ottenuto molti benefici. Adesso non rispetta più l’accordo e va via» spiega Marco Bentivogli segretario nazionale Cisl dei metalmeccanici. «Anche la politica locale ha delle grandi responsabilità se pensiamo alle infrastrutture portuali del posto indispensabili per lo sviluppo delle attività produttive »commentaBentivogli che riconosce l’impegno dei politici locali nel sostenere la vertenza nei viaggi a Roma, ma sottolinea che da parte loro non c’è stata la giusta responsabilità.Sulla scorrettezza dell’azienda parla anche Guglielmo Gambardella coordinatore nazionale della Uilm per il fatto che Alcoa non ha rispettato fino in fondo l’accordo che scade il 31 dicembre 2012. Rivolto agli operai ha detto: «Chiedete alGovernounasoluzione adeguata all’importanza di questo sito». Laura Spezia segretaria nazionale Fiom ha posto l’accento sulla verifica dei dati comunicati dall’azienda sui costi di gestione e produzione. Dati che vedrebbero lo stabilimento di Portovesme tra i meno competitivi fra quelli Europei. «Dobbiamo muoverci analizzando questi dati e avanzando nei confronti del Governo la richiesta diunimpegno per convincere l’azienda a revocare i licenziamenti, ma soprattutto a mettere in atto una seria politica industriale». L’obiettivo, secondo tutti livelli sindacali, è quello di portare la vertenza Alcoa sul tavolo della presidenza del Consiglio dei Ministri.Untema molto dibattuto, anche da parte dei lavoratori, è stato appunto quello dei dati che i vertici Alcoa presentano per dimostrare che lo stabilimento di Portovesme non può stare più sul mercato.
«L’azienda dichiara che le perdite ogni mese sono di cinque milioni di dollari per i costi di produzione. Secondo le nostre analisi la perdita sarebbe dellametà» hadetto DanteFloris, capolinea del reparto elettrolisi dello stabilimento. Simone, ungiovane lavoratore, è salito sul palco e con la rabbia che caratterizza in questi giorni anche tutti i suoi colleghi, ha strappato un applauso clamoroso quando davanti al pubblico di operai ha detto «Siamo pronti a portare a Roma tutte le nostre tessere elettorali e a bruciarle». Da oggi i lavoratori e sindacati continueranno le azioni di lotta. Ma nulla è dato sapere prima. “Destinazione Paradiso” è quanto continuano a ripetere per non far trapelare nessuna informazione. In serata ieri è arrivata la notizia tanto attesa: la convocazione da parte del Governo nazionale dal quale si aspetta un’ azione per salvare la fabbrica è stata fissata per domani. Intanto oggi alla Camera, il Governo risponderà all’interrogazione su Alcoa, presentata dal deputato sardo Mauro Pili.
ASSEMBLEA. 1500 PERSONE ALL’INCONTRO DELL’ANCI NELLA SEDE DEL CONSORZIO INDUSTRIALE DI PORTOSCUSO. MOLTI I SINDACI PRESENTI
Il Sulcis non può vivere senza industria PORTOSCUSO. La vertenza Alcoa è la vertenza di tutta la Sardegna. I sindaci dell’Isola uniti per difendere la produzione di alluminio a Portovesme. Ieri nella sede del consorzio industriale di Portoscuso nella riunione organizzata dall’Anci Sardegna c’erano oltre mille cinquecento persone. Nonsolo i sindaci e i consiglieri dei ventitré comuni del Sulcis Iglesiente e l’intera Provincia di Carbonia Iglesias, ma anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, i primi cittadini di Porto Torres, Tempio, Assemini, Seulo, Quartucciu, Bosa e tanti altri. Oltre quaranta le fasce tricolore. Unasala affollatissima dove si è svolta l’assemblea straordinaria congiunta dei consigli comunali e dei sindaci. C’erano anche pescatori, il popolo delle partite Iva, colpito dalle grave crisi del settore industria e centinaia di operai di altre fabbriche oramai chiuse, come l’Eurallumina e la ex Ila. Gli amministratori si sono dati appuntamento davanti ai cancelli della fabbrica Alcoa dalla quale poi in corteo si sono diretti nella sede del consorzio dove è iniziata l’assemblea congiunta.Un incontro per dire no alla chiusura dello stabilimento di alluminio primario, ma nello stesso tempo richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni, in primis Regione e Governo, al fine di attivare azioni efficaci per impedire il licenziamento di oltre settecento lavoratori annunciato dalla multinazionale Alcoa. Nel corso dell’incontro è stato votato all’unanimità anche un ordine del giorno. Atto di responsabilità da parte del Governo per salvare la produzione di alluminio, azioni efficaci di pressione da parte della Giunta regionale per sollecitare la politica Nazionale affinché attivi le condizioni per un concreto sviluppo industriale. Epoi la richiesta diunaconvocazione in Regione con tutti gli enti locali del territorio per dare vitaaduna forte unità politica regionale. Questi i punti contenuti nel documento. «Il Sulcisnon puòvivere senza industria »ha detto Cristiano Erriu, il presidente dell’associazione dei Comuni sardi. Martedì tutto il Sulcis Iglesiente sarà a Cagliari per una grande manifestazione. I sindaci apriranno il corteo che marcerà da Piazza Santa Avendrace fino a Via Roma.Epoi in fase di organizzazione anche il viaggio verso la Capitale. Si attende la convocazione ufficiale a Palazzo Chigi e le autorizzazioni da parte del prefetto di Roma.
REGIONE Solidarietà ai lavoratori del gruppo consiliare del Pdl
Ieri ai dipendenti di Alcoa e ai lavoratori dell’indotto, èarrivata la solidarietàdaparte del gruppo consiliare del Pdl. «Ai lavoratori, alle famiglie e alle comunità del Sulcis-Iglesiente colpite - dichiara il capogruppo Mario Diana - dall'inaccettabile decisione della multinazionale dell'alluminio di chiudere il sito e di porre fine alla suaproduzionein Sardegna ». Diana assicura poi il totale appoggio della Regione alle iniziative di protesta.