Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Mannaia sulla cultura sarda «Meno 40 milioni settore sul lastrico»

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 gennaio 2012

La protesta

 

VIALE TRIESTE Presidio degli addetti ai lavori sotto l’assessorato Milia assicura: «Le risorse saranno reintegrate e i fondi europei non verranno perduti». Più difficile una soluzione per il Lirico

Il reintegro di una parte delle risorse tagliate attraverso alcuni emendamenti alla finanziaria regionale 2012 e la promessa per oggi di un nuovo vertice con dirigenti degli uffici dell’assessorato alla Cultura per facilitare l’accesso ai fondi pubblici. Spiraglio anche per i finanziamenti europei (fondi Por), che non andranno perduti: la legge 26 è stata notificata all’Unione Europea. Sono queste le risposte arrivate dall’assessore regionale Sergio Milia agli operatori culturali radunati ieri mattina per protesta sotto le finestre di viale Trieste. Che però dicono: «Non ci basta, vogliamo un intervento più deciso sul ripristino dei tagli». Niente da fare, invece, per il Teatro Lirico. La mancanza del piano industriale è un ostacolo troppo grosso da superare: «Senza quello sarebbe inutile dare fondi perché verrebbero sprecati», ha detto l’assessore. Ma ai 4 milioni e 8 circa scritti nel bilancio se ne potrebbero aggiungere quasi cinque: «Per creare un progetto», ha dichiarato Milia, «che coinvolga anche il Lirico di Sassari». Altra questione è quella del mutuo da 15 milioni per salvare la Fondazione cagliaritana. Per Milia «la situazione è complessa: lo deve concordare la Regione ma prima vogliamo capire se il comune di Cagliari se ne farà carico». Gli operatori del settore lamentano tagli del 60 per cento delle risorse, così distribuiti: meno 40 per cento per le scuole civiche di musica, meno cinquanta per il Lirico, meno 62 per lo spettacolo dal vivo e 60% per il cinema. Tagli ammessi anche dall’asses - sore: «Hanno ragione a protestare», ha detto, «ci sono circa 40 milioni in meno. Cercheremo di recuperare almeno la metà con gli emendamenti previsti in finanziaria. È anche vero che ci sono 6 milioni per la film commission e per i progetti legati al cinema ». Ma gli addetti ai lavori denunciano anche lo stop della legge 18 sullo spettacolo: è ferma nella commissione regionale e, secondo loro, non rispetta i rilievi fatti per migliorarla. L’apertura arriva anche su questo fronte: «Ci aspettiamo che nel giro di due o tre mesi possa essere approvata anche se non entrerà in questa finanziaria», precisa ancora Milia. Antioco Usala, portavoce del mondo culturale in rivolta, non è soddisfatto. E spiega: «Siamo contenti che non vadano persi i fondi Por con il relativo accesso alle risorse europee. Oggi è stato chiarito che c’è tempo fino al 2015 per presentare i bandi e non sino al 2013 come pensavamo. Quello che manca», continua ancora, «è un intervento deciso sul taglio delle risorse. L’assessore ci ha invitato a lamentarci col collega del Bilancio, Giorgio La Spisa. Vuol dire che il prossimo sit in lo faremo in via Roma, insieme all’assessore alla cultura ». Intanto per il Lirico oggi è previsto un nuovo cda alle 12, ma prima il sindaco Zedda incontrerà i sindacati. Francesca Ortalli

 

 

Lo scontro Esposti e accuse, i veleni tra gli organizzatori

Gli hanno dato del mafioso, dell’incompetente e del corrotto. Adesso Michele Palmas di Sardinia Jazz passa al contrattacco e presenta in Procura una querela contro Andrea Caldart e Filippo Serra, organizzatori di eventi colpevoli, a suo dire, di una campagna diffamatoria andata avanti per anni. Gli attacchi dei due rivali, soprattutto quelli di Caldart, si sono anche tradotti in esposti inviati alla stessa Procura alla quale adesso si rivolge Palmas per chiedere tutela. E alcune di quelle denunce hanno avuto un seguito, con fascicoli che ora sono nelle mani dei pm e vedono il rappresentante legale di Sardinia Jazz, con il fratello Massimo, iscritti nel registro degli indagati. Tutta la battaglia ha origine dalla gestione dell’anfiteatro, affidata alla società dei fratelli Palmas, contro i quali è in corso un processo. Ma nel corso del tempo c’è stato un crescendo di toni e accuse, nei confronti della società di via Sulis: «Il Caldart», scrive Palmas nella querela, «ha posto in essere una scientifica e sistematica opera di diffamazione e calunnia nei nostri confronti, tramite blog, sia altrui che da lui stesso creati, e social network (come Facebook, ove non passa giorno senza che sul profilo del Caldart-Teatro del Mare vi siano espressioni gravemente lesive della nostra sfera giuridica). Ha organizzato », continua la denuncia, «una vera e propria campagna diffamatoria e minacciosa in occasione della presentazione del progetto Arena Beach (sul litorale di Quartu), inviando lettere dai contenuti falsi e minacciosi al comune di Cagliari, nonché confezionando esposti alla Procura della Repubblica ». Palmas poi, fa riferimento a un concerto di Battiato organizato da Caldart: il cantante starebbe ancora aspettando i suoi 70mila euro dal 2009. E. F