Per il Teatro Lirico non ci sono più soldi «Senza i fondi regionali, colpo mortale»
CAGLIARI. In delegazione, a chiedere chiarimenti all'assessore Sergio Milia, ieri mattina c'era anche Annalisa Pittiu, segretario territoriale per lo spettacolo della Fistel Cisl e dipendente del teatro lirico di Cagliari. Il confronto con il responsabile della politica culturale della Sardegna non ha dato però i frutti sperati. “Abbiamo chiesto come mai a fronte di 10 milioni di euro dello scorso anno , quest'anno ce ne spettano esattamente la metà” racconta la sindacalista. La riposta è stata una sorta di scaricabarile. “Milia – fa sapere Pittiu- ci ha detto che è stato il suo collega al Bilancio Giorgio La Spisa a decretare quei tagli , taglio della metà ma mentre gli altri settori pare abbiamo avuto l'impegno di recuperare due milioni per il Teatro lirico c'è poco e niente”. La speranza, è quella di riuscire a trovare qualche risorsa tra le pieghe di un bilancio risicato. Ma il fatto è che le briciole potrebbero non bastare per garantire la sopravvivenza della fondazione. “Purtroppo le risposte che abbiamo avuto non sono state convincenti – sottolinea la sindacalista – il taglio regionale sarebbe mortale anche perchè abbiamo un finanziamento ministeriali più basso in assoluto”. Il teatro, 230 lavoratori a tempo indeterminato, dovrebbe accontentarsi , si fa per dire, di 15 milioni al posto di 22. 9 milioni arriverebbero dal ministero, 4 e mezzo dalla regione. Con Milia si è discusso anche dei finanziamenti della Comunità europea “Cagliari - Sassari. In questo caso l'assessore ha lamentato i ritardi nella presentazione del progetto. Che ci sono ma non sono imputabili ai lavoratori, almeno secondo il sindacato “La fondazione avrebbe dovuto predisporre un progetto con spettacoli legati alla cultura sarda. Il bando – spiega la sindacalista era circostanziato , si sarebbe dovuto basare testi tratti e una dipendente del teatro ha predisposto un progetto credibile, basato su Shardna di Ennio Porrino ma che stravolto dal sovrintendente è stato bocciato per ben quattro volte”.
(gi.fe)