Massidda (Autorità Portuale e consigliere provinciale) chiede tempi rapidi per la bonifica
L’assessore Tolu: «Abbiamo i fondi, presto i lavori»
CAGLIARI. Lo stagno di Santa Gilla è inquinato e la Provincia deve subito attivarsi per rendere più pulito la laguna, uno dei punti critici dell’area vasta, ricco di potenzialità, ma quasi del tutto abbandonato. Del futuro dello stagno, che negli anni passati ha ricevuto decine di miliardi per la bonifica dai metalli pesanti, se è nuovamente parlato in Consiglio provinciale.
Piergiorgio Massidda ha rivolto un’interrogazione in merito all’assessore alle Politiche energetiche e ambientali, Ignazio Tolu. «E’ necessario un intervento immediato - ha detto Massidda ricordando anche il progetto per la nuova darsena dei pescatori - a tutela della laguna e delle sue attività produttive e la Provincia ha un ruolo importante per la gestione degli scarichi e una delega per il dragaggio delle acque».
«La Provincia - ha spiegato Tolu - ha avuto l’incarico di intervenire per limitare l’infiltrazione delle acque reflue, ma è necessario un piano di programmazione degli interventi, una seria pianificazione che possa favorire la valorizzazione della laguna e l’istituzione di un parco che dia sviluppo e occupazione La Regione Sardegna ci ha trasferito 1,7 milioni di euro e, in tempi brevissimi - ha assicurato Tolu - sarà attivato un tavolo tecnico con le parti interessate per mettere immediatamente in campo le risorse e programmare un piano di interventi per il compendio».
Già a maggio dello scorso anno l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Fadda aveva lanciato l’allarme. «L’apporto di materiali solidi in sospensione da parte del canale di guardia dello stagno di Santa Gilla - scriveva Fadda, sostituito nel suo incarico proprio da Massidda - è una grave problema al quale ha cercato di porre rimedio la Provincia con un dragaggio effettuato di recente che, tuttavia, ha prodotto benefici solo per un breve periodo». I rifiuti che galleggiano nell’acqua sono destinati a creare difficoltà al progetto per la nuova darsena dei pescatori dietro il mercato ittico. Fadda aveva precisato che «la positiva conclusione della procedura (la valutazione di impatto ambientale sul progetto per la nuova darsena) è subordinata alla risoluzione della grave problematica determinata dall’apporto di materiali solidi in sospensione nel canale di guardia dello stagno». Su Santa Gilla la Regione sin dal 2005 aveva promosso un bando (su stanziamento Por) per il finanziamento di iniziative per la salvaguardia e lo sviluppo dei siti naturalistici di interesse comunitario. E il Comune l’anno dopo aveva deciso di avviare il progetto. Ma tutto ciò non è servito a creare nuovi posti di lavoro sia nella pesca che nel settore del turismo ambientale.(g.cen.)