All'incontro organizzato da Sel
Una consulta comunale per migliorare la qualità della vita degli immigrati. La proposta, già inserita nel programma elettorale del sindaco Massimo Zedda, è stata rilanciata ieri sera nel corso dell'affollatissima assemblea popolare “Cagliari sono anch'io”, organizzata da Sinistra Ecologia e Libertà nel sottopiano Search del Municipio. Presenti numerosi cittadini stranieri, che a più riprese sono intervenuti per parlare dei loro problemi: casa, culto e cultura. Le proposte verranno esaminate dall'organizzazione che sarà nominata dal Consiglio comunale.
LO SCENARIO Un primo passo verso il miglioramento delle condizioni di vita dei sempre più numerosi cittadini stranieri che abitano a Cagliari. L'obiettivo fondamentale è quello di portare al voto gli immigrati residenti in città, e soprattutto di assegnare la cittadinanza ai loro figli. Un'idea che ha fatto il giro d'Italia e anche a Cagliari ha portato alla raccolta di firme per la doppia proposta di legge. Con un chiaro riferimento ai recenti fatti di cronaca (l'aggressione del venditore di rose bangalese), l'assessore comunale alle politiche sociali Susanna Orrù ha rilanciato l'idea di una Cagliari dove si parli soprattutto di integrazione, partecipazione e rappresentanza.
Ad aprire il dibattito è stata la mediatrice culturale brasiliana Clara De Sousa, esempio chiaro di integrazione in città: «Vivo a Cagliari da tanto tempo e trovo molto interessante questa proposta della consulta. Un'iniziativa di civiltà che mette la nostra città al passo con le altre città europee». La consulta di rappresentanza degli immigrati esiste in diverse città italiane, mentre in Sardegna è presente a livello regionale.
IL COMUNE «Modalità, funzioni e prospettive porterebbero gli stranieri cagliaritani a vivere nel migliore dei modi», afferma il consigliere comunale Sebastiano Dessì, «l'organo di rappresentanza avrebbe una durata di cinque anni, avrebbe un presidente e un vice, più altri tre membri». Importante a questo livello l'interazione di una serie di componenti, ma soprattutto il ruolo delle associazioni culturali e di tutela cagliaritane che svolgerebbero una funzione fondamentale nella crescita della consulta: «Abbiamo il dovere di pensare alla Cagliari di domani», ha dichiarato durante l'assemblea l'assessore Orrù, «gli stranieri sono numerosi e rappresentano una ricchezza per la città. Il loro contributo è e sarà fondamentale per tutti noi. Migliorare le proprie condizioni di vita è un impegno che vogliamo e dobbiamo mantenere. Ecco perché», ha concluso, «partire dal progetto di regolamento della consulta elettiva sarebbe il modo migliore per cominciare».
Federico Fonnesu