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8,7 I milioni di euro che il Comune di Cagliari deve allo Stato per aver costruito i palazzi popolari del comprensorio Sant ’Elia, San Bartolomeo, Su Siccu su terreni di proprietà demaniale mai espropriati. 89 Le famiglie che si sono viste recapitare a casa la richiesta di pagamento di circa 3mila euro ciascuna per il diritto di superficie sui terreni demaniali delle case che hanno riscattato. 5 I milioni di euro che il Comune di Cagliari ha chiesto alla Regione, proprietaria dell’Area, l’agenzia regionale dell’edilizia popolare.
IL TAR: NO AI PAGAMENTI
Le famiglie di Sant’Elia non dovranno pagare i costi nati dalla querelle Stato-Comune che per anni si sono contesi i terreni tra via Schiavazzi e via San Bartolomeo. Il Tar ha dato ragione ai residenti delle case popolari che, lo scorso aprile, si erano visti recapitare una lettera dal Servizio Pianificazione del Territorio del Comune che chiedeva oltre 3mila euro a famiglia. La “maxi bolletta” era per il diritto di superficie e sarebbe dovuta servire per coprire gli 8,7 milioni di euro che Palazzo Bacaredda deve allo Stato, per aver inopinatamente costruito decine di palazzi su terreni demaniali. Il Comune aveva cercato più di una volta di espropriare quelle superfici senza mai riuscire a spuntarla: ogni volta che Cagliari notificava l’atto, Roma rispondeva che quelle aree non erano espropriabili. Nonostante questo i cantieri non si sono mai fermati e su quei terreni sono stati realizzati diversi edifici. Degli 8,7 milioni di euro il Comune ne ha chiesto una parte alla Regione (circa cinque milioni), proprietaria dell’Area, l’azienda regionale per l’edilizia abitativa, e la restante ai cittadini che hanno acquistato una parte di quegli alloggi: le 89 famiglie a cui è arrivata la richiesta di denaro. Alcune di loro hanno scelto la strada della conciliazione con il Comune, altre hanno già effettuato il versamento mentre altre ancora hanno fatto ricorso al Tar e lo hanno vinto. Sottolinea il giudice: “Nel caso di specie, la transazione tra il Comune di Cagliari e l'Amministrazione Autonoma Monopoli dello Stato si è conclusa con il riconoscimento della responsabilità civile dell’amministrazione comunale per le procedure espropriative illegittime e con il risarcimento del danno per l'occupazione illegittima delle aree e la loro irreversibile trasformazione”. E anche per questo “annulla la deliberazione del Consiglio Comunale (del 24 marzo 2011, n. 31,) nella parte in cui dispone che le somme riconosciute a titolo risarcitorio per effetto dell’ac - cordo transattivo, avrebbero dovuto essere recuperate dagli assegnatari delle aree del compendio “Sant ’Elia- San Bartolomeo-Su Siccu”.
Maddalena Brunetti