VIA MILANO No al cemento, un gruppo di artisti si rivolge alla Madonna protettrice dell’Isola. Pau: «Facci la grazia»
Solo la Madonna di Bonaria, protettrice della Sardegna, potrà salvare Cagliari dal cemento. E magari avrà un occhio di riguardo per quel rettangolo di verde alla fine di via Milano e ai piedi della Basilica che porta il suo nome, sul quale sta per sorgere un palazzo che ha appena ricevuto il via libera dal Comune. Ne è convinto, e ci spera, il regista Enrico Pau. Per anni si è fatto portavoce di un comitato che ha contrastato l’edificazio - ne di quel piccolo terreno poco sopra la gradinata: «Uno dei pochi rimasti nella zona, a ridosso della Basilica, in un quartiere che ospita ville dell’architetto Ubaldo Badas tutelate dalla Soprintendenza», dice. Ma non basta. Martedì il consiglio comunale ha dato il via libera al cantiere: lì si può costruire. Anche perché, come aveva spiegato l’assessore all’Urbanistica Paolo Frau, le pratiche lasciate in eredità dall’amministrazione Floris sono in stato talmente avanzato che un eventuale blocco si sarebbe tradotto nel rischio di una richiesta danni milionaria da parte del costruttore. E dove niente ha potuto Massimo Zedda, forse qualcosa potrebbe fare la Madonna di Bonaria. Così Pau ha lanciato un’iniziativa provocatoria: ha coinvolto alcuni artisti che realizzeranno degli ex voto da offrire alla “patrona” dell’Isola, affinché interceda per fermare l’arrivo delle ruspe. «Dopo aver chiesto, senza avere risposte, alla politica e ai suoi rappresentanti, di provare a salvare lo spazio verde», spiega il regista, «ora ci rivolgiamo direttamente a Bonaria. Per farlo abbiamo chiesto ad alcuni importanti artisti cagliaritani (Pia Valentinis, Eva Rasano, Igort, Federico Carta-Crisa, Otto Gabos) di creare degli ex voto per “grazia futura”». E a chi gli dice che era quasi impossibile bloccare il palazzo, Pau risponde: «Si potevano fare tante cose, come provare a offrire al privato un terreno alternativo. Non mi risulta sia stato fatto». Il regista ha assistito anche al voto di martedì in consiglio comunale, col Pd che ha detto sì (tranne Cugusi), l’Idv che si è astenuto, e il provvedimento è passato a maggioranza. «Il nostro intento, rivolgendoci umilmente a Bonaria, è quello di parlare direttamente al cuore della città », aggiunge Pau, «chiedendo aiuto a una delle sue icone, senza intenti blasfemi, nel rispetto assoluto del mito religioso, della passione che la sua storia e la sua leggenda suscitano nei cittadini e nei fedeli. È per rispetto a tutto questo», continua, «che riteniamo inopportuno costruire un palazzo a pochi passi dal sagrato, in un luogo insieme sacro e carico di storia». Le immaginette verranno regalate al museo della Basilica, «a perenne testimonianza dell’amore di questi cittadini per i loro simboli e per la loro città e della bravura dei nostri artisti». E. F.