Il quadro indicato dalle organizzazioni dei lavoratori
La prima a rallentare è stata l'edilizia, ora quasi ferma. «La crisi di questo comparto» ha spiegato il segretario provinciale della Uil, Gianni Olla, «ha portato nel Cagliaritano ad una perdita di addetti pari al 26% dal 2008, il 12% dei quali si è concentrato nell'ultimo anno, tra il 2010 e il 2011». La crisi del mattone, con pochi cantieri aperti e molti immobili invenduti, sembra mettere paura anche nel capoluogo. Ma non è l'unica nota negativa. «Nutriamo preoccupazioni per la indeterminatezza della situazione che si è creata nella fondazione Teatro Lirico», hanno chiarito nella loro relazione Cgil, Cisl e Uil. «È da sempre un polo cruciale dell'eccellenza che deve essere inserito in una programmazione seria. Il rilancio del Teatro deve avvenire attraverso il coinvolgimento di Comune, Provincia e Regione, e di forze imprenditoriali e sociali». All'ordine del giorno anche «i disagi creati dalle agenzie Inps di Cagliari: la carenza di personale ha avuto riflessi pesanti sui tempi di erogazioni delle prestazioni (cassa integrazione, mobilità in deroga e sussidi straordinari), ma anche delle pensioni di invalidità». Gli ex uffici di collocamento, un tempo speranza di impiego e riscatto, ora sembrano diventare lo specchio dell'angoscia. «I disoccupati sono soprattutto uomini con la terza media», hanno ammesso si segretari Nicola Marongiu, Fabrizio Carta e Gianni Olla, «e ciò dimostra come la crisi stia colpendo le fasce meno scolarizzate della forza lavoro».
Francesco Pinna