Immigrazione
PIAZZA SAN COSIMO Grande partecipazione dei cagliaritani alla raccolta di fondi per il ragazzo bengalese che è stato aggredito in piazza Savoia e ora è ricoverato al Marino. Continua la caccia all’uomo dei carabinieri per trovare il responsabile La Befana ha raccolto i doni per Islam. La solidarietà dei cagliaritani serve ad alleviare il dolore di Islam Animur, il ragazzo del Bangladesh a cui un balordo ha rotto il ginocchio in piazza Savoia. «La raccolta di fondi è andata molto bene - racconta Salvatore Bandinu, dell’associazione Il Raglio - in piazza San Cosimo, nonostante il forte vento, in tanti hanno voluto dare un contributo. In alcuni casi è stato anche molto generoso, perché l’assurda violenza di cui è stato vittima ha turbato molte coscienze. Una ragazza ci sta mandando un assegno addirittura da Prato». Islam per lavoro vende le rose in giro per i locali, come tanti suoi connazionali, ma nelle condizioni in cui l’ha ridotto l’aggressione subita nella notte tra martedì e mercoledì alla Marina resterà fuori gioco per un po’ e la raccolta fondi per aiutarlo è continuata nel pomeriggio. LA RACCOLTA DI FONDI «Ci siamo sistemati in via Dante, di fronte all’Oviesse - continua Bandinu - e anche lì è continuata la generosità dei cagliaritani». In tanti sono andati a trovare il ventinovenne ricoverato al Marino, tra loro anche il direttore sanitario della Asl Ugo Storelli. Il sindaco Massimo Zedda e l’assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù hanno subito condannato l’episodio e portato la loro solidarietà alla vittima. «Sta bene, ma è molto turbato - spiega la Orrù - ed è anche comprensibile, tanto per l’episodio di cui è stato protagonista quanto per le attenzioni che sta ricevendo. Non parla molto bene l’italiano e per lui non è facile capire bene cosa sta succedendo intorno a lui». Quella bengalese è una comunità di poco più di 200 persone in città, ben vista dai cagliaritani. «Ha dei modi molto gentili e garbati - continua l’assessore comunale alle Politiche sociali - come in effetti noto in molti suoi connazionali. Mi spiace ancora di più che una persona così sia stata vittima di un episodio simile». L’altro episodio in via Università, secondo quando racconta un testimone, sarebbe avvenuto circa un’ora prima quando il balordo ha aggredito un altro ragazzo bengalese a Castello. In quel caso alla vittima è andata meglio, ma forse l’aggressore, se si tratta della stessa persona, non è rimasto soddisfatto e poco dopo mezzanotte si è scagliato contro Islam alla Marina. Dopo averlo colpito con violenza alla gamba il balordo è rimasto ancora lì, quando sono arrivati i soccorsi i testimoni raccontano che abbia inveito anche nei loro confronti, minacciando di fare altri danni. L’uomo, non pago, ha anche urlato che avrebbe cercato il rpimo indiano per strada per fargliela pagare. Stando alle testimonianze di chi si trovava in piazza Savoia si tratta di un cagliaritano doc, che non sarebbe del quartiere, alto circa 1,75 dell’appa - rente età di 30-35 anni. Tutte indicazioni che sono state fornite ai carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari, guidati dal tenente Giuseppe Pischedda, che stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per riuscire a individuare l’uomo. I militari torneranno all’ospedale Marino per mostrare alla vittima una serie di foto segnaletiche di persone a loro note che potrebbero avere a che fare con l’episodio. Sarà determinante la collaborazione di Islam Animur. Nel frattempo continuano le manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti. «È un ragazzo semplice, che vive con poco - racconta l’assessore Orrù - sua moglie è in Bangladesh e ogni mese le manda tutto quello che può per aiutarla».
Marcello Zasso