Martedì il Consiglio approva sei delibere di spese fuori bilancio per oltre 1, 5 milioni di euro, pesante eredità del passato causata da una lunga serie di errori amministrativi: espropri e provvedimenti illegittimi, danni e pagamenti mai versati
Oltreunmilione emezzo di debiti fuori bilancio. Fondi che la Giunta è costretta a pagare cash per errori amministrativi del passato. Martedì il consiglio comunale ne dovrà votare ben sei: interruzioni di cantieri, espropri abusivi, pagamenti non effettuati. Esono40 i milioni di euro bloccati nel bilancio per fronteggiare ulteriori sorprese. I debiti fuori bilancio sono uscite finanziarienonpreviste nel bilancio corrente e che si riferiscono normalmente a contenziosi in corso fra cittadini (o imprese) ed il Comune, in relazione a responsabilità amministrative di quest’ultimo. Spesso si tratta di debiti maturati in anni lontani, chehannodeterminato nel tempo incrementi esponenziali, a causa di una gestione inadeguata. Sotto la Giunta Floris, l’opposizione ha sollevato il caso più volte: nel triennio 2008-2010 vi sono stati 26 riconoscimenti di debiti fuori bilancio per un importo complessivo di 12 milioni di euro in relazione a espropri, occupazioni illegittime di aree, risarcimenti per danni, ritardati adempimenti. Ogni anno nella predisposizione del Rendiconto si procede ad una verifica delle situazioni potenzialmente debitorie. «Nel2009l’ammontarecomplessivo di tali situazioni è stato pari a 18 milioni di euro», attaccava il gruppo Pd in consiglio comunale, «tenendo conto che vi sono molte posizioni che non sono state quantificate a causa della loro complessità (come il contenzioso con Isgas)». Per fare fronte ai rischi di potenziali riconoscimenti di nuovi debiti fuori bilancio si è proceduto a vincolare una quota dell’avanzo di amministrazione pari a 35 milioni di euro, salita a 40 nel primo bilancio dell’assessore Gabor Pinna. Martedì il consiglio comunale ne dovrà votare sei. Il più costoso è quello relativo all’occupazione d’urgenza dei terreni di Monte Urpinu di proprietà della famiglia Sardagna nel 1978 ha causato un debito clamoroso di 7,6 milioni di euro, quasi tutti saldati eccetto 1, 4 milioni che saranno votati nella seduta di martedì. Un’errore costosissimo. Come quello del 30 gennaio 1984.Quandoper realizzare il collegamento tra via Scano e via Palestrina, veniva espropriata dal Comune un'area di via Tuveri ai civici 156 e 158, intestata a Cesare Cocco Abis. Un anno dopo gli eredi Abis contestano il provvedimento in Tribunale, che da loro ragione nell’ottobre 2010 (25 anni dopo), possono così recuperare dall’amministrazione 144 mila euro. Altri 35 mila euro andranno a Franco Puddu, al quale il Tribunale Civile ha riconosciuto il risarcimento per il mancato utilizzo (inagibilità, causata da infiltrazioni per la rottura di unacanaletta stradale) diungarage di sua proprietà in via Pontano, dal novembre 1997 (epoca in cui si sono manifestate le infiltrazioni), fino alla data in cui sono state eseguite le opere di sostituzione della canaletta di scolo e di ripristino dello stato dei luoghi (aprile 2003). Più vicine nel tempo la vicenda che porta 60 mila euro all’impresa Pudduper la sospensione dei lavori e l’annullamento risalente al 2007 della concessione edilizia per l’intervento di via Caboni. O la spesa per i minori stranieri non accompagnati. Nell' estate 2010 dopo i numerosi sbarchi nell’Isola di minori stranieri non accompagnati. Il Tribunale per i Minorenni emette decreti di affidamento ai Servizi Sociali del Comunale che ne sistema 15 presso la cooperativa “Solidarietà e Consorzio” in via San Tommaso d’Aquino, un altro presso la cooperativa “Carbonia Futura” a Carbonia, un altro ancora presso la Casa “Sant'Angela Merici” a Porto Torres e un ultimo ancora al Centro d'Ascolto “Madonna del Rosario” di Villacidro. I costi dellapermanenza dei minori sono tutti a carico del Comune che deve così versare84mila euro, coperti però da un finanziamento regionale di 90 mila euro. Dieci mila euro vanno all’agenzia Obiettivo Lavoro perun debito risalente al 2008.