Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non mandateci via»

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2012

MULINU BECCIU. Minacciano clamorose azioni di protesta
 

Casa-famiglia, in 14 rischiano il lavoro
 

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Minacciano clamorose azioni di protesta i 14 dipendenti della casa-famiglia di via Tiepolo, a Mulinu Becciu, dopo la decisione del Comune di recedere anzitempo per motivi economici (a febbraio anziché ad agosto) dal contratto di appalto per la gestione della stessa struttura vinto nel 2008 dalla cooperativa per cui lavorano, “L'Immacolata Onlus”. «Chiediamo un incontro con l'assessore alle Politiche sociali, Susanna Orrù», afferma Danilo Cangemi, portavoce dei lavoratori, «non vogliamo fare la guerra a nessuno, stiamo cercando il dialogo, ma è ovvio che se non arriveranno risposte faremo di tutto per salvare il nostro posto di lavoro. Siamo pronti a occupare gli uffici dell'assessorato».
I dipendenti della casa-albergo, tutti disagiati, alcuni provenienti da realtà difficili come il carcere, perderebbero l'unica fonte di sostentamento che da una decina d'anni consente alle loro famiglie di sopravvivere. «Viviamo di questo stipendio», dicono in coro, «e vorremmo poter garantire ai nostri figli un pasto e la possibilità di crescere con un'educazione e un'istruzione adeguata». «Grazie a questo lavoro mi sono riscattato e oggi sto bene», afferma Ferdinando Mura, 57 anni, ex detenuto, «non voglio perdere tutto e regredire nel mio percorso di vita».
Gli fa eco Alessio Franchi, 31 anni. «Ho due figli di 4 e 11 anni , mia moglie non lavora». Disperata Romina Floris, ragazza-madre con un bimbo di 14 mesi. «Non posso lasciare mio figlio senza mangiare, come faremo ad andare avanti?». Senza dimenticare il caso di Pierpaolo Murgia, orfano di entrambi i genitori e invalido civile. (p.l.)