Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, licenze a rischio

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2012

Il destino dei chioschi “ribelli” dipenderà dalla sentenza amministrativa
 

Stop alle concessioni per chi si è rivolto al Tar?
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La battaglia legale tra Comune e gestori dei chioschetti del Poetto rimasti ancora in piedi dopo le demolizioni d'ottobre rischia di avere uno strascico imprevisto: la revoca delle concessioni demaniali per i baretti che hanno impugnato la delibera di Giunta del 28 novembre.
LE PROSSIME MOSSE L'intenzione dell'amministrazione - preannunciata dal sindaco Massimo Zedda alla presentazione delle linee guida per il litorale - potrebbe diventare concreta già mercoledì prossimo, quando il Tribunale amministrativo si riunirà in camera di consiglio per discutere il ricorso, su cui il presidente Aldo Ravalli ha già concesso la sospensiva. Ma se poi nel merito, il Tar dovesse dar ragione al municipio e alla sua scelta di non prolungare la stagione balneare, i gestori dei chioschi potrebbero avere la revoca della propria concessione demaniale. Senza dimenticare gli altri ricorsi al Tar contro le demolizioni: se alla fine i magistrati di piazza del Carmine dovessero approvare la linea del Comune, i concessionari rischierebbero.
LA NUOVA NORMATIVA Anche se una mano agli imprenditori che hanno fatto ricorso (riaprendo di fatto la stagione lo scorso 11 dicembre, dopo dieci giorni di chiusura) potrebbe arrivare dalla Regione, che applicando il decreto Salva-Italia ha modificato l'ordinanza balneare. È lo stesso Comune a annunciarlo sul proprio sito Internet: «I titolari delle concessioni demaniali marittime con finalità turistiche balneari, potranno mantenere aperti gli stabilimenti e esercitare le loro attività sul demanio marittimo anche nei periodi antecedenti e successivi all'arco di tempo minimo sinora previsto dal 31 maggio al primo ottobre». Il provvedimento quindi «consente di estendere le attività di servizio ai cittadini sui litorali sardi durante tutto l'arco dell'anno».
AL TAR È quindi probabile che i magistrati del Tar, dopo l'intervento della Regione, dichiarino «cessata la materia del contendere», salvando quindi i gestori dei chioschi “superstiti”. Perché per poter aprire regolarmente le attività i titolari delle concessioni dovranno far «pervenire al Comune di competenza o ai servizi Demanio e Patrimonio dell'assessorato regionale degli Enti locali, una semplice comunicazione». Per ora il tribunale amministrativo regionale ha concesso la sospensiva, congelando gli effetti della delibera della Giunta comunale. Il giudice ha considerato non certo che il provvedimento del Comune potesse essere «direttamente lesivo per il ricorrente», ma che dovesse comunque essere salvaguardata l'attività lavorativa, anche perché non ci sarebbero apprezzabili profili di interesse pubblico nella decisione di chiudere lo stabilimento.
LA REVOCA Le procedure per il rinnovo delle concessioni sono iniziate poche settimane fa negli uffici del servizio Patrimonio del Municipio. E nelle autocertificazioni che devono essere presentate al Comune gli imprenditori devono dichiarare che «la Ditta non si è resa colpevole di negligenza o malafede e/o non ha commesso errore grave, accertato con qualsiasi mezzo di prova adotto dall'Amministrazione concedente». Non solo: le imprese devono anche essere «in regola con il pagamento delle tasse e delle imposte», oltre a essere in regola «con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi assicurativi e contributivi a favore dei lavoratori». E in mancanza di questi requisiti il Comune potrebbe non concedere il rinnovo. Nel frattempo gli altri gestori dei chioschi si preparano a costruire dei baretti «precari e amovibili» sulla sabbia del Poetto, tra marzo e aprile.
Michele Ruffi