Nella chiesa della Speranza, anche il concerto del coro del Collegio Kalaritanum dedicato ai bambini bielorussi
BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. Sono giorni di festa per i fedeli di religione ortodossa. Proprio ieri mattina per la prima volta nell’antica Chiesa della Speranza, si è celebrata la messa di Natale che ha richiamato numerosi fedeli di origine russa, ucraina e bielorussa. Da circa un mese infatti l’amministrazione comunale di Cagliari ha concesso l’autorizzazione alla comunità ortodossa di celebrare messa nella Chiesa della Speranza.
Un passo importante che permette alla comunità di avere una chiesa propria.
Inoltre sono sempre di più i cittadini provenienti dall’Est che scelgono di vivere a Cagliari.
È proprio qui che si è svolta la funzione natalizia che si celebra tredici giorni dopo il 25 dicembre secondo il calendario giuliano e il rito bizantino. Un luogo intimo che, come prevede la religione ortodossa, dà risalto alle icone di Gesù e dei santi.
Durante la messa di natale insieme ai canti religiosi tradizionali è possibile ascoltare quelli laici.
«Il Natale è la festa più importante per noi ortodossi - spiega Padre Mikhayl Povaliaev - anche noi celebriamo la nascita di Gesù e la nostra festa è preceduta da un digiuno simile alla Quaresima di quaranta giorni durante il quale però possiamo mangiare pesce e verdure».
Ma il Natale è anche la festa dei bambini. Ieri dopo la funzione pomeridiana, nella Chiesa di Santo Sepolcro, si è tenuto il Concerto natalizio del Coro del Collegio Kalaritanum dedicato ai bambini bielorussi ospiti di Progetto Chernobyl.