Da Terramaini al Poetto, il Comune progetta chilometri di vie senza traffico
ANTONELLO DEIDDA
CAGLIARI. Biciclette al posto delle auto, mountain bike dove passano solo le motociclette e piste ciclabili per tutti. Il sogno di una Cagliari meno a misura di motori e più proiettata verso un futuro eco-sostenibile è un po’ più vicino dopo che nell’ultima seduta del 2011 la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per le rete prioritaria dei percorsi che saranno riservati alle biciclette. Un passaggio che fino ad un mese fa non era scontato e che ha permesso di acquisire il documento che in linea tecnica è indispensabile per la definizione delle procedure di finanziamento da parte della Regione: quasi due milioni che dovrebbero consentire di dare respiro ad un progetto a cui l’amministrazione Zedda tiene moltissimo e di cui aveva fatto in campagna elettorale uno dei capisaldi. Il progetto si inserisce tra l’altro nel piano di più ampio respiro previsto dall’accordo per lo sviluppo della mobilità sostenibile e ciclistica nell’area vasta di Cagliari, sottoscritto a livello provinciale solo qualche giorno prima. «È un altro passo - ha detto l’assessore alla Mobilità Mauro Coni - verso le iniziative che il Comune sta mettendo in campo sulla mobilità, che mirano al perseguimento del benessere e della salute pubblica, alla riduzione dell’impatto delle auto in città e all’ampliamento di alcune zone a traffico limitato. Senza dimenticare l’incentivazione all’uso del trasporto pubblico su gomma». Potere alle due ruote, mobilità sostenibile, bike shaging, piste ciclabili. Se per adesso in città ci sono soltanto dei cartelli, molto presto - diciamo entro la metà dell’anno - si avranno una serie di percorsi dove andare in bicicletta. Luoghi ideali dove circolare senza il pericolo di essere arrorati o investiti, permettendo alle due ruote di prendersi la rivincita sulle auto e offrendo - perchè no? - un servizio in più ai turisti che vogliono girare la città in bicicletta, spesso portandosela dietro dal luogo di origine. Magari facendo rinascere dalle ceneri anche il progetto di bike sharing, prendi la bicicletta in un posto e la lasci in un altro della città, inaugurato dalla precedente amministrazione e poi dimenticato. I quasi due milioni di euro serviranno a preparare un piano organico di realizzazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile. In pillole: si parla del completamento della pista ciclabile del Terramaini (a oggi l’unica veramente utilizzata), con il successivo collegamento ai percorsi ciclabili di Monserrato e a quelli ciclopedonali dell’ex Vetreria di Pirri, del quartiere di Genneruxi e della zona dell’Amsicora. Ma si parla anche di un percorso, individuato con il numero 1, che dovrebbe permettere di raggiungere il Poetto in bicicletta partendo da piazza Matteotti. È prevista inoltre una rete di piste ciclabili che interessanno il tratto da piazza Matteotti, viale Colombo, piazza Repubblica, piazza San Benedetto e piazza Giovanni XXIII, oltre al completamento dell’anello che da piazza Giovani XXIII arriva a piazza Matteotti passando per via Liguria, via Campania, Is Mirrionis, Sant’Avendrace e viale Trieste. Una pacchia per gli aficoonados della bici e per le associazioni che da anni si battono per le piste ciclabili. Spazio inoltre alla pista che entra nel parco del Molentargius e arriva a Quartu, con le diramazioni dirette alla spiaggia del Poetto. Un programnma niente male, che consentirebbe tra l’altro a Cagliari di scalare qualche posizione nella classifica nazionale sui metri ciclabili per abitante: nel 2010 meno di un metro per abitante, in tutto quasi due chilometri, poca roba in confronto alla cinquantina di metri delle città dell’Emilia o ai 30 metri e passa di Mantova e Verona. Cifre per fortuna lontane da Nuoro, zero spaccato di metri ciclabili per abitante, e Sassari. Ma all’ordine del giorno del Consiglio molto presto entreranno altri progetti a tutta bicii: il potenziamento dello bike sharing, l’installazione di rastrelliere per le bici in diversi punti della città, un programma di informazione e promozione della mobilità sostenibile nelle scuole. Ma l’asse portante, il vero ganglio vitale del progetto, dovrebbe diventare la cosidetta pista numero 1, che partirà dal centro intermodale più importante di Cagliari, dove convergono i treni delle Ferrovie dello Stato e i bus di Arts e Ctm, dove attraccano le navi per passeggeri e quelle delle crociere, in una posizione ideale per chi arriva dalla 130 e dalla Carlo Felice. Se non è la madre di tutte le piste ciclabili, poco ci manca: 4 chilometri interamente piani (il punto più elevato sarebbe Ponte Vittorio) per arrivare in spiaggia in bicicletta. Meglio di così.