MOBILITAZIONE. In pista anche la Torres
Un'altalena di angoscia e speranza. E una girandola senza fine di notizie tra conferme e smentite. Dal 23 ottobre scorso sentimenti contrastanti si susseguono, tra ipotesi preoccupanti sul destino di Rossella Urru e il desiderio di vederla libera al più presto. La famiglia Urru e Samugheo non sono sole: la mobilitazione in Sardegna non si è mai fermata, e si allarga anche fuori dall'Isola, da Ravenna a Bologna passando per tante altre città. Lenzuoli bianchi alle finestre, fiaccolate e marce della pace nel nome della cooperante ventisettene di Samugheo.
Questo sabato è la Torres calcio femminile a mobilitarsi. In occasione della partita con il Verona Bardolino, allo stadio Vanni Sanna di Sassari, la Torres ha organizzato una giornata di sensibilizzazione per la liberazione di Rossella (la gara verrà trasmessa in differita lunedì prossimo alle 17 da Raisport). «Un piccolo contributo della squadra per cercare di tenere alta l'attenzione sul rapimento della volontaria, approfittando della presenza delle telecamere Rai che faranno da cassa di risonanza al messaggio» si legge sul sito della formazione. Allo stadio saranno presenti anche il sindaco di Samugheo Antonello Demelas e una rappresentanza del comitato per Rossella.
La mobilitazione continua anche su internet. Su Facebook è stato creato un gruppo “Liberate Rossella Urru” che in poche settimane conta quasi cinquemila iscritti. Amici, ma soprattutto gente comune che vuole esprimere solidarietà alla famiglia e sensibilizzare sul sequestro. Un vero movimento virtuale ma ben agguerrito per non dimenticare.
Striscioni e foto di Rossella compaiono ormai in diverse città, recentemente anche nel palazzo della Provincia di Carbonia, mentre il sindaco di Cagliari Massimo Zedda nella conferenza di fine anno ha rivolto il suo pensiero e gli auguri ai genitori della volontaria del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli. Anche da parte del Cagliari calcio sono arrivati gli auguri.
V. P.