Troppi i 57 milioni di euro richiesti dal ministero della Difesa per realizzare nella caserma Mereu il nuovo polo dell’Esercito I tecnici dell’assessorato agli Enti Locali cercano il modo di risparmiare. Le conclusioni attese a dicembre arriveranno nel 2012
di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
Lo “sconto” sulle servitù militari cittadine. Troppi i 57 milioni di euro che il ministero della Difesa ha chiesto alla Regione. Per sistemare nella caserma Mereu di via San Bartolomeo tutte le attività dei siti in via di dismissione in città, basta anche meno. Questa almeno è la convinzione maturata dai tecnici della Regione che hanno svolto nei mesi scorsi unaserie di sopralluoghi nei siti oggetto della trattativa e nella stessa caserma Mereu. Il complesso di via San Bartolomeo sarebbe in grado di accogliere tutte le funzioni richieste, sfruttando strutture esistenti e inutilizzate e pochi accorgimenti. L’ultimo sopralluogo dei tecnici della Regione si è svolto a novembre. Il lavoro avrebbe dovuto concludersi entro l’anno,masolo nei primi mesi del 2012. La Regione procede a passo di lumaca, mantenendo un atteggiamento timido nei confronti della Difesa, nonostante le numerose sollecitazioni del consiglio regionale. L’accordo, stretto tra l’exministro della Difesa Arturo Parisi e l’ex presidente della Regione Renato Soru, r i s a l e a l 2008. L’esponente del Governo Prodi consegnò a Soru l'elenco degli immobili demaniali ubicati in città per i quali venivano avviate le procedure di dismissione a favore della Regione che si impegnò a mettere a disposizione della Difesa un numero di alloggi pari a circa 70 nella città, nonché circa 4 mila mq di magazzini da destinare ad attività logistiche. I beni furono divisi in duecategorie: quelli immediatamente dismissibili (caserma di MonteUrpinu) equelli dismissibili previa riallocazione delle funzioni. Questi ultimi sono in tutto una decina circa: c’è l’ex Ospedale militare di via Azuni (centro militare medicina legale), l’ex panificio militare di vialeBuoncammino (metà struttura occupata dalla Croce Rossa), la caserma Ederle (dove operano 50 unità, le funzioni della caserma non hanno più l’importanza di un tempo), i magazzini di viale San Vincenzo, la caserma Griffa al Belvedere (6 palazzine militari e 24 alloggi civili), la caserma Gioda e Martinazzo di via Nuoro (“a basso profilo opertivo”), il magazzino del vestiario di via Liguria (12 persone impiegate e 2 capannoni), il bunker di viale Colombo, i magazzini dell’Areonautica di via Simeto («uso ridotto») e l’ex batteria Dicat (5 alloggi), sul colle di Sant’Elia. La Difesa per risistemare le funzioni dei siti in questione ha deciso di puntare sulla caserma Mereu. Si trova a SanBartolomeo tra via Tramontana e viale Poetto e si estende su 44. 161 metri quadrati, più altri 15. 640 mq di terreno adiacente. Fino al 1998 custodiva i mezzi militari del 12° Autoreparto e del 12° Serimant (sezione rifornimenti e mantenimenti). Il Serimant è ancora funzionante: così una parte dell’area è sfruttata dall'esercito, mentre il corpo della caserma è abbandonato. E giace «inutilizzata» la maggior parte dell’area. «Non è necessario realizzare ex novo costruzioni all’interno della Mereu», spiegano fonti dell’assessorato agli Enti locali, «dove ci sono dei capannoni che potrebbero essere sfruttati al meglio. Per tanto», conclude, «contiamo di incamerare i beni con meno dei 57 milioni che ci hanno richiesto». I beni visitati languono, quasi totalmente abbandonati. Mentre nelle carte già si legge cosa potranno diventare in futuro: i magazzini di via Simeto potrebbero ospitare parcheggi di scambio, all’ingresso della città e l’autoparco. L’ospedale militare di via Azuni, edificio di grande valore storico e culturale, un museo o un grande centro culturale. I magazzini di via Liguria amplierebbero l’offerta di servizi al polo universitario di via Trentino. Nella caserma Gioda e Martinazzo di via Nuoro, si aprirebbero nuovi spazi sportivi e uffici comunali (collegati con via Sonnino). Per i magazzini di viale San Vincenzo, previsto l’ampliamento dei Giardini pubblici, la sede dell’assessorato comunale alla Cultura, ma anche mensa e alloggi per studenti universitari.