Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Lirico Alta tensione concerto a rischio «Zedda ci incontri»

Fonte: Sardegna Quotidiano
29 dicembre 2011

 

LA PROTESTA

I sindacati pronti a presentare il piano industriale alternativo a quello del sovrintendente: «Ma il sindaco ci riceva prima della fine del mese» E dopo quella di Natale può saltare la tradizionale esibizione di Capodanno

Dopo il concerto di Natale potrebbe saltare anche quello del primo gennaio. Continua la protesta dei lavoratori del Teatro Lirico. A scatenare la bufera l’ennesimo taglio sulle buste paga. Il consiglio d’amministra - zione, riunito poco prima di Natale in una seduta tecnica, ha approvato ed inserito nel bilancio preventivo 600mila euro in meno, il 22 per cento, per gli stipendi dei dipendenti. La preoccupazione è forte e il Libersind, il sindacato autonomo degli orchestrali è sul piede di guerra: così come è successo il 23 potrebbe incrociare le braccia anche il 31. Nel frattempo le altre sei sigle Cgil, Cisl, Snater, Usb, Fials e Css chiedono un incontro urgente prima del 31 gennaio al sindaco Massimo Zedda (presidente della Fondazione). Il piano industriale, redatto dalla commissione tecnica composta dai sei sindacati con esclusione del Libersind e della Uil, è pronto: è stato consegnato il 23 dicembre al Cda e al primo cittadino. E, come precisano le organizzazioni, ora bisogna consegnare un documento condiviso e funzionale alla Regione Sardegna per accedere al mutuo. Passaggio essenziale, dal momento che è l’unico atto che può garantire la sopravvivenza del teatro. Che, stremato da un buco di bilancio certificato intorno ai 18 milioni di euro, continua a pagare interessi altissimi alla banche: solo l’anno scorso sono stati 980mila euro. Il piano di rilancio buttato giù dalla commissione tecnica vuole mettere ordine su tutti gli aspetti critici del Lirico. Punti centrali: la riorganizzazione del personale e le produzioni. Quelle messe da parte nel piano industriale presentato dal sovrintendente Gennaro Di Benedetto per mancanza di fondi e che invece nel nuovo documento diventano il perno centrale dal quale far ripartire il rilancio della Fondazione. Spiega Annalisa Pittitu della Cisl: «L’incontro chiesto con Zedda servirà proprio per discutere il piano il prima possibile. Abbiamo lavorato giorno e notte per preparare in fretta tutte le proposte migliori per valorizzare sia le professionalità che tutte le risorse del territorio». Il nuovo piano parte proprio attaccando il taglio delle retribuzioni, definendolo inaccettabile. Anche perché «sarebbe stato auspicabile che la decurtazione fosse stata applicata anche ai costi della direzione e a quelli generali». Tra i nodi da risolvere, la pianta organica. Ad oggi sono due quelle ufficiali, una del 2001 con 270 unità, l’altra precedente che ne conta 229. Va rivista in maniera funzionale, eliminando il ricorso agli straordinari e riconoscendo il premio di produzione. Per quanto riguarda la programmazione, si propone un’organizza - zione triennale con 300 appuntamenti a regime: 180 concerti per 30 spettacoli e 120 tra lirica e balletti spalmati in 62 eventi in cinque mesi. I costi così saranno coperti dagli incassi della biglietteria: 11 mila e 27 mila euro gli introiti medi previsti per ogni turno d’abbonamento. Altro pilastro, i progetti speciali: i finanziamenti sono quelli europei previsti per valorizzare l’identità regionale. Basterebbero per una nuova opera lirica come per esempio I Shardana gli uomini del Nuraghe, dramma di Ennio Porrino. Il coinvolgimento delle maestranze locali è assicurato, creando una sinergia apposita con l’altra fondazione isolana, il De Carolis di Sassari. Come scrivono i sindacati nelle conclusioni, il nuovo piano industriale ha l’obiettivo «di adottare una politica a 360 gradi per reperire risorse aggiuntive. Il teatro si deve reggere su una logica di sistema. Questa è la vera sfida». Francesca Ortalli

IN TEATRO LA CONTROPROPOSTA E LA POLTRONA SEMPRE IN BILICO

Il nuovo piano industriale redatto da Cgil, Cisl, Snater, Usb, Fials e Css è la controproposta a quello presentato un mese fa dal sovrintendente Gennaro Di Benedetto, respinto al mittente dagli stessi sindacati. Il 9 dicembre, il sindaco Massimo Zedda, presidente della Fondazione, aveva affidato l’incarico di scrivere da capo un documento con proposte alternative per il rilancio del Lirico. La prima riunione il 15 e il 23 la consegna. Fuori sono rimaste Libersind (il sindacato degli orchestrali) e la Uil che hanno visto tutta l’operazione come un tentativo di avvicinamento verso Di Benedetto. La cui poltrona è sempre più traballante: l’esame del suo piano industriale e la conseguente approvazione è rimandata all’11 gennaio, data della riunione del Cda. Lì si deciderà il suo futuro e l’ennesimo sciopero per il concerto del 31 potrebbe dargli il colpo finale.