I lavoratori presentano a Di Benedetto e a Zedda le loro proposte: nuova programmazione e una serie di “progetti speciali” Chiedono l’affidamento della rimozione della “legnaia”: «Conosciamo la struttura e spenderemo meno rispetto al Comune» di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net
L’Anfiteatro romano? Lo smantelliamo noi». Tra le idee del piano industriale del Lirico redatto dai sindacati, c’è anche l’affidamento della rimozione della legnaia dal sito archeologico di viale Sant’Ignazio. Oltre alla gestione diretta del multipiano di piazza Nazzari e il “Nido musicale”, per educare i bimbi alla lirica. Dopo la lettura del piano redatto dal Soprintendente Gennaro Di Benedetto, si è costituita la “Commissione tecnica (dei sindacati, ndr) per il Piano industriale” che il 23 dicembre scorso ha consegnato al presidente e al Cda «una relazione sul lavoro svolto,composta daanalisi e proposte su una nuova operatività del Teatro». Per arrivare a un Piano industriale funzionale e condiviso,«da consegnare poi alla Regione» - spiegano le sigle (Slc Cgil, Fistel Cisl, Fials Cisal - snater, Fls Css eUsb, tutte tranne Uilcom e Libersind), «per poter avere la garanzia necessaria per accedere aunmutuoche permetta al Teatro di continuare nella sua attività».
C’èanche un’idea per l’Anfiteatro romano. Per i sindacati lo «smantellamento dell’AnfiteatroRomano »rientra tra le «attività collaterali ipotizzabili per l’incremento della produttività della Fondazione». I motivi: in primis perché l’affidamento alla Fondazione consentirebbe di evitare le lungaggini legate alle procedure di gara, poi perché la Fondazione, che ha partecipato direttamente alle fasi finali di costruzione (affiancando l’impresa per i gravi ritardi), è stata in tutti questi anni unico referente per i lavori di manutenzione. Le maestranze del Teatro, aggiungonoi rappresentanti dei lavoratori, sono qualificate per tale lavoro, e in virtù della conoscenza delle strutture, sono in grado di individuareun sistema di smontaggio sicuro e rispettoso del sito archeologico. E c’è infine il lato economico: «l’importo scaturito dauna dettagliata analisi dell’intervento è di gran lunga inferiore a quello ipotizzato dagli uffici comunali». Cioè la Fondazione spenderebbemenodi quanto abbia preventivato l’amministrazione (1, 5 milioni di euro) per levare la legnaia . Capitolo programmazione.
L’idea è quella di identificare una produzione principale al Teatro Lirico, e una collaterale al di fuori del teatro, in città come in tutta la Regione. Contando, a regime, 300 manifestazioni di cui 180 concerti e 120 tra lirica e balletto. L’attività lirica in sede dovrà prevedere, già dal 2012, una proposta di 8 titoli ( 6 opere e 2 balletti ) per 6 turni di abbonamento, con recupero della prova generale edell’antigenerale per le scuole, da effettuarsi in un arco temporale di massimo 5 mesi. La programmazione sarà sostenuta dagli incassi di biglietteria (da statistiche l’incasso medio per turno di abbonamento è di 27 mila euro + la parte variabile di biglietti+prova generale). I sindacati articolano invece la stagione sinfonica in 2 mesi emezzo, in 2 turni di abbonamento e prova generale: anche in questo caso serve il sostegno degli incassi di biglietteria (l’incasso medio per turno di abbonamentoèdi 11mila euro). Olt r e a l g i à c i t a t o “smantellamento dell’Anfiteatro”, la proposta elenca poi una serie di “progetti speciali”: c’è la formazione del personale, il “Nido musicale” (baby parking con educazione musicale durante gli spettacoli), il “cineporto” (offrire condizioni logistico-organizzative alle produzioni cinematografiche nel corso della loro attività sull’Isola), lo “sportello Eurocultura” (per interecttare finanziamenti europei), una stretta collaborazione con il Conservatorio e il “museo multimediale”. Un occhio anche al Parco della Musica: nel teatrino da 319 posti, utilizzabile per l’allestimento di piccole rappresentazioni operistiche, e come spazio da dare in concessione per altre attività di spettacolo o conferenze, la gestione diretta del parcheggio pubblico interrato di piazza Nazzari.E proprio piazza Nazzari, potrebbe essere utilizzata per attività di spettacolo, o messaa disposizione «della creatività delle tante espressioni artistiche » sarde. E infine turismo: congressuale e culturale.