Le proposte del piano alternativo dei sindacati per salvare il Lirico
CAGLIARI. Le maestranze del teatro lirico sono pronte a smantellare le gradinate in legno dell’anfiteatro romano. La proposta è contenuta nel piano industriale alternativo elaborato da cinque sigle sindacali della Fondazione d’intesa col sindaco Massimo Zedda. Secondo la relazione l’intervento si smontaggio «sicuro e rispettoso del sito archeologico» studiato dai tecnici del Lirico costerebbe meno di quanto stabilito dagli uffici comunali.
L’idea dei sindacati - Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Fials-Cisal, Snater, Fls-Css Usb - risolverebbe un grosso problema ereditato dall’amministrazione Zedda e garantirebbe risorse finanziarie fresche a un teatro dove ogni progetto sembra arenarsi nel debito patrimoniale accumulato durante la gestione Meli. Un debito che le rappresentanze del teatro intendono aggredire con una riorganizzazione e un utilizzo diverso del personale, con sinergie, rapporti col privato, commesse e lavori esterni, rigore nella gestione. Bocciato senza appello il piano proposto dal sovrintendente Gennaro Di Benedetto («solo semplici dichiarazioni, nessuna analisi dei costi generali, solo tagli alle buste paga del personale») i dipendenti del Lirico propongono una programmazione artistica alternativa basata su costi interamente coperti dagli incassi del botteghino e mettono il teatro al centro di un «progetto di sviluppo complessivo del territorio e di valorizzazione del patrimonio identitario» elencando una lunga serie di iniziative possibili, dalla formazione musicale ai rapporti con la film commission, che offra fonti nuove di finanziamento delle attività musicali e delle produzioni.
Rispunta nel piano industriale-ombra la collaborazione Cagliari-Sassari. In questo progetto la Fondazione («la principale industria culturale della Sardegna, dotata di mezzi e di uomini di comprovata professionalità ed esperienza») si candida a diventare «il punto di riferimento per la progettazione e la realizzazione dell’iniziativa» basata sulla «valorizzazione del patrimonio storico-culturale, artistico-archeologico, paesaggistico-ambientale, socio-economico, linguistico-letterario e antropologico della Sardegna». Un progetto ambizioso che comprende tra l’altro la realizzazione di tre produzioni liriche: la prima - secondo il piano - sarà un nuovo allestimento di I Shardana, gli uomini dei nuraghi, un dramma musicale in tre atti composto da Ennio Porrino. Fra le altre proposte contenute nel piano, che andrà subito all’esame del sindaco Zedda in vista del prossimo consiglio di amministrazione programmato per l’11 gennaio, l’uso rivolto ai giovani delle strutture del parco della musica e nuove strategie per incramentare gli incassi delle vendite. Con una raccomandazione inappellabile: «Il costo del personale (con Di Benedetto che propone un taglio del 22 per cento) deve essere mantenuto nella sua interezza». (m.l)