Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Accordo di programma? Niente ratifica

Fonte: La Nuova Sardegna
21 aprile 2008

Cronaca

«Accordo di programma? Niente ratifica»

La maggioranza della commissione Urbanistica: «Troppe difficoltà, la convalida è impossibile»




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Il conto alla rovescia è iniziato. Il 28 scade il termine per la ratifica dell’accordo di programma su Sant’Elia. Ma il responso della maggioranza della commissione comunale all’Urbanistica sembra ormai scontato: negativo. La decisione formale andrà presa entro questa settimana, «ma vi sono problemi sono insormontabili da supeare in un lasso di tempo così breve», precisa Massimiliano Tavolacci (Udc, presidente della commissione consiliare apposita). Alla commissione all’Urbanisitca il sindaco Emilio Floris ha dato l’incarico di istruire gli aspetti burocratici per la ratifica dell’atto da parte del Consiglio comunale. La firma dell’accordo di programma da parte del primo cittadino Floris e del presidente della Regione Renato Soru risale al 28 di marzo e, per legge, va comprovata dall’assemblea entro trenta giorni. Gli argomenti riguardano sostanzialmente tre aspetti: la riqualificazione abitativa di Sant’Elia, la realizzazione del museo Betile (sempre a Sant’Elia) e la costruzione del campus universitario di viale la Plaia. Si tratta di tre opere a cui la Regione ha interessato tre dei maggior architetti contemporanei. Il progetto legato alle abitazioni coinvolte il gruppo di Ren Koolhaas di Rotterdam, un numero uno in questo tipo di interventi. Lo studio del Betile è stato vinto e ideato da Zaha Hadid, premio Pritzker (il Nobel dell’architettura). Il campus universitario è stato ipotizzato da un altro premio Pritzker, il brasiliano Paulo Mendes da Rocha. L’accordo di programma traccia la cornice delel opere che i due enti locali vogliono portare avanti. Mentre la ratifica deve «essere fatta - spiega Tavolacci - dopo che i singoli aspetti sono stati sistemati in termini urbanistici». Recentemente gli uffici specifici comunale hanno mandato una lettera alla Regione in cui domandano chiarimenti sull’ipotesi abitativa. Nel progetto di Rem Koolhaas, infatti, vi sono tre possibilità di intervento: una pr per 6.400 abitanti circa, un’altra per 8.450 e una terza per 11.160. Ma il problema, è stato sottolineato dagli uffici, è che l’amministrazione deve fare una variante al piano regolatore generale e non può realizzarla se non viene, prima, definita la dimensione abitativa in quanto questa presuppone una diversità di standard di servizi. «Ma c’è anche un altro problema - sottolinea Tavolacci - ed è quello dell’impatto ambientale. Le attuali norme stabiliscono che per un intervento su un’area di oltre dieci ettari sia obbligatoria la valutazione di impatto ambientale sin dalla fase di predisposizione. In questo caso, la riqualificazione abitativa interessa circa quaranta ettari. A questo punto se noi, come consiglio comunale, ratificassimo l’accordo di programma, senza avere preliminarmente questi elementi, basterebbe un nonnulla per farlo saltare». A questo punto la maggioranza dell’assemblea municipale proporrà che si faccia un altro accordo di programma, ma dopo aver risolto tutti i problemi di carattere urbanistico. Ma come mai, incalza l’opposizione, prima il sindaco ha firmato l’accordo di programma e poi il Consiglio non ratifica? «Come è possibile che il primo cittadino - precisa Ninni Depau, Pd - abbia siglato un simile accordo senza prima avere una garanzia di massima dai propri uffici sulla fattibilità? Tutti questi problemi erano presenti anche all’inizio». Da parte sua la minoranza propone di ratificare l’accordo, ma con un documento allegato in cui si specificano i problemi da risolvere». La maggioranza però, ribatte, che tecnicamente la questione non si può fare. «Ma come mai - continua Depau - l’inasprimento sulle questioni tecniche si è avuto dopo le ultime vicende che riguardano Tuvixeddu e, in particolare, il coinvolgimento giudiziario di due funzionari comunali nell’inchiesta sui lavori per il parco archeologico di Tuvixeddu?». Il giorno dei due avvisi di garanzia per i dirigenti municipali, il sindaco Floris disse che era caduta la fiducia politica verso la Regione e che quanto stava accadendo era anche il frutto indiretto dell’ostilità del governo dell’isola. E il presidente Tavolacci precisò che l’istruttoria per la ratifica dell’accordo sarebbe stata vagliata al microscopio elettronico. Poi, va detto, che il lavoro della commissione consiliare all’Urbanistica è andato avanti a tappe forzate e senza soste ma, alla fine, il risultato sarà negativo. «Se noi lasciamo cadere questa opportunità - ha più volte precisato Marco Espa, Pd - perdianmo anche l’opportunità di avere una ricaduta sul territorio di almeno 250 milioni di euro». Tra gli aspetti che stanno sullo sfondo c’è anche il Betile. Gran parte della maggioranza non lo vede positivamente: An aveva votato contro il mandato al sindaco per la firma dell’accordo proprio contestando il museo. Se da un punto di vista tecnico (la variante urbanistica per l’area) non vi sono problemi, ve ne sono - per la maggioranza - per quello progettuale. Una posizione che, secondo la minoranza fa pendere la maggioranza sul «no» per la ratifica dell’accordo di programma».