Folla delle grandi occasioni al mercato di San Benedetto ma gli affari diminuiscono e l’apertura pomeridiana non è servita a spingere gli acquisti. Così dicono i commercianti, quasi tutti d’accordo: «Ora la gente risparmia anche per il pranzo di Natale ». All’esterno traffico impazzito e file per cercare un posteggio. Dentro i clienti girano un po’ dappertutto ma le buste con la spesa scarseggiano. Pienone ai banchi del pesce, ma solo per quello surgelato, e dei venditori di agnello e maialetto. La parte del leone la fa l’aragosta: quella fresca si vende a peso d’oro, dagli 80 ai 100 euro al kg, congelata dai 18 ai 13. Ci si può accontentare anche dei gamberoni: 35 euro per un kg contro i 20 o 15 che si spendono se sono surgelati. L’astice invece costa 55 euro, 30 se è messo nel freezer. Più abbordabile un menù di carne: il maialetto sardo si trova a 15,90 al kg, l’agnello a 13,50. E se le vendite per alcuni vanno a rilento, per pochi fortunati è tutto a posto. TRA ALTI E BASSI Per Sebastiano Delogu, macellaio, non c’è nessun problema: «Certe volte non facciamo in tempo ad accontentare i clienti. Però lavoriamo solo nei giorni di festa, il resto dell’anno è un mortorio». I clienti abbondano anchein salumeria: tutti prodotti sardi. Luigi Laser, rumeno: «Qui da noi sta funzionando, meno male». Stesso discorso per la nuova attività di Gigi Spina: fritture miste di pesce fatte sul momento da consegnare anche a domicilio e più in generale cucina tipica cagliaritana: «Il prodotto è nuovo - spiega - e stiamo lavorando». L’altro lato della medaglia lo descrivono bene i vecchi commercianti, quelli che al mercato ci hanno passato una vita. E puntano tutti il dito, senza eccezione, contro i centri commerciali, colpevoli di togliere clienti. Antonello Murgia ha il box del pesce da 50 anni: «Due o tre anni fa questo lavoro era una miniera d’oro. Adesso a stento riesco a tirare su la giornata. Oggi è un flop: c’è chi prima di comprare si fa il giro due o tre volte, non prendono neanche la frittura a sei euro. La gente è disperata: ho molti clienti che hanno perso il lavoro e non sanno dove sbattere la testa. Vanno tutti nei centri commerciali, credono di risparmiare ». È dello stesso parere anche Marcello Usai al box 32: «È incredibile il calo rispetto all’anno scorso è notevole. Stiamo lavoricchiando ma senza entusiasmo. Prima non si badava a spese almeno per le feste, quest ’anno invece sono tutti molto più attenti. L’apertura pomeridiana non è servita: è poco pubblicizzata e poi non ci sono soldi da spendere». Roberto Scano vende frutta e verdura da trentacinque anni: «Ci stanno uccidendo i grandi discount: lì vendono il porchetto che arriva da non si sa dove a 5 euro. L’apertura pomeridiana per me è un fallimento, siamo alla crisi totale». Francesca Ortalli