Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Buoncammino chiude»

Fonte: L'Unione Sarda
27 dicembre 2011

Il provveditore De Gesu: troppo costoso tenere aperte due strutture

Il nuovo istituto di Uta sarà pronto entro giugno

«Il carcere di Buoncammino verrà dismesso non appena sarà a disposizione quello di Uta. Troppo costoso mantenere due penitenziari». Il provveditore regionale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Gianfranco De Gesu, chiarisce tutti i dubbi sul futuro del vecchio istituto cagliaritano, sull'apertura del nuovo e sulla Sanità penitenziaria.
BUONCAMMINO CHIUDE Un carcere può essere chiuso solo da un decreto del ministro della Giustizia. Per Buoncammino è un atto che prima o poi arriverà: tutto dipende dall'entrata in funzione dell'istituto in costruzione a Uta. De Gesu, in partenza per la Calabria, dove ricopre lo stesso ruolo che svolge in Sardegna, ha qualcosa di più che un'idea sul futuro dell'istituto di pena cagliaritano. «Il vecchio penitenziario verrà dismesso. È stato deciso di realizzare Uta proprio perché non è più a norma. D'altra parte due strutture sono sproporzionate per una realtà come Cagliari. Se il carcere del capoluogo dovesse rimanere aperto, con l'entrata in funzione di Uta ci sarebbero a disposizione celle per oltre mille detenuti. Troppi. Cagliari e la Sardegna non devono diventare centri di deportazione per reclusi». Cosa ne sarà di Buoncammino? «Il dipartimento conserverà solo gli edifici utilizzati per uffici». Per quale motivo? «L'ideale sarebbe trasferire in blocco i servizi del Provveditorato regionale dell'amministrazione da via Tuveri a Buoncammino. In questo modo si potrebbe risparmiare un quantitativo ingente di risorse: la struttura ospitata nella palazzina di fronte alla questura è in affitto». E il resto del vecchio carcere? «La zona detentiva non è di nostro interesse».
UTA APRE I tempi di chiusura di Buoncammino sono legati a doppia mandata con l'apertura di Uta, in ritardo rispetto alla data fissata dalla gara d'appalto. «Nei giorni scorsi i tecnici del ministero hanno effettuato un sopralluogo nella struttura in costruzione», afferma il provveditore regionale, che ipotizza anche la data di consegna delle celle. «Se tutto va bene entro giugno dell'anno prossimo entreremo in possesso del nuovo istituto di pena». Trasferire Buoncammino, comunque, non sarà semplice. C'è da studiare la logistica, assegnare le gare per gli arredi e, soprattutto, prevedere un'iniezione fresca di agenti di Polizia penitenziaria.
SANITÀ PENITENZIARIA Il passaggio delle competenze della Sanità penitenziaria tra Stato e Regione è stato completato. La salute dei detenuti è però ancora nel limbo. «Non ci sarà nessuna diminuzione dei livelli di assistenza medica per i detenuti», afferma De Gesu. «Abbiamo ricevuto fondi, entro marzo la situazione sarà definita: il termine ultimo è settembre 2012».
Andrea Artizzu

 

L'opinione
Un concorso di idee
per “liberare”
il carcere
di Enrico Pilia
A proposito di spazi. In una città che deve crearsi un'alternativa alle vetrine del centro per attirare nuovi flussi di turisti, si apre un altro fronte: quello di Buoncammino. Se sulla Manifattura - 22 mila metri quadrati a cinquanta metri da via Roma - si comincia a puntare, con i primi milioni in arrivo dalla Regione, il complesso del carcere sul colle di Buoncammino vivrà nel 2012 il suo ultimo anno dietro le sbarre. Il carcere, riferisce al nostro giornale il provveditore regionale, si trasferisce a Uta. Liberando il colosso di cemento dalle tensioni e dalla disperazione che le celle si tengono dentro. Sull'edificio, in un'area ben più estesa rispetto a quella della Manifattura Tabacchi, è già tempo di riflettere. La proprietà è del ministero della Giustizia, più volte da Roma è arrivato il chiaro messaggio di una prossima dismissione verso viale Trento. Il solito passaggio intermedio che prelude alla definitiva proprietà del Comune. Chissà quando, chissà come. Perché su Monte Urpinu, per esempio, così doveva essere ma non è (ancora) stato. Il parco di Buoncammino, l'hotel di Buoncammino, o magari il centro multimediale, il museo del mare, la vetrina della città. Non tutta l'area sarà disponibile, perché l'amministrazione penitenziaria conserverà un piano per i suoi uffici.
Ma per il sindaco, per questo Comune, quello di Buoncammino è un altro obiettivo su cui puntare. Non una priorità, perché i tempi - si sa - saranno lunghi, ma sapere che entro il 2012 il carcere smetterà di essere una prigione può far decollare almeno un concorso di idee. Sarebbe un ottimo inizio.