Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La messa divide il Comune

Fonte: L'Unione Sarda
21 dicembre 2011

Venerdì la funzione in aula, poi la premiazione dei dipendenti in pensione

Polemiche sulla celebrazione di Mani in Consiglio

Per qualche giorno, dicono alcuni consiglieri, sarebbe stata in bilico. Poi ieri sera è arrivata la comunicazione ufficiale: venerdì l'arcivescovo Giuseppe Mani celebrerà la messa di Natale nell'aula di Palazzo Bacaredda. Ma non tutti i consiglieri parteciperanno alla celebrazione, prevista per le 11. Perché nello stesso orario è prevista la seduta della commissione Bilancio, convocata dal presidente Claudio Cugusi.
«Mi è stato comunicato che la commissione, per via della messa, non si dovrà tenere nella sala Giunta come al solito, ma in quella Vivanet. Rispetto la decisione del sindaco, legittima, ma non la condivido», spiega il consigliere del Pd. Che diserterà l'appuntamento: «Non ho mai partecipato alla messa, ma in questo caso non lo farò perché è in concomitanza alla seduta della commissione. Però trovo curioso che si celebri in Consiglio comunale: sarebbe stato meglio un incontro con il vescovo in altre condizioni. Io non posso andare in Cattedrale a fare comizi. E lo dico da cristiano, che va a messa quando ne avverte il bisogno».
A FAVORE La scelta della data è stata rimandata fino a lunedì sera: fino a due giorni fa infatti si stava decidendo se organizzare la messa in aula, come sempre, o in trasferta, in una chiesa vicina al Municipio di via Roma. E probabilmente, a causare il rinvio è stata anche l'incertezza sulla nomina del successore di Mani, che alcuni attendevano per sabato scorso. Il capogruppo del Pd Davide Carta racconta: «La messa non è stata mai in dubbio. Si stava valutando semplicemente la scelta della sede dove celebrarla». E da componente della commissione Bilancio, aggiunge: «Spero che la riunione venga sospesa e che i commissari partecipino alla messa. Penso che si possono fare entrambe le cose. Anche perché all'ordine del giorno ci sono temi che non hanno urgenza d'approvazione».
L'OPPOSIZIONE Il capogruppo del Pdl Giuseppe Farris parla invece di «scelta tardiva e in qualche modo frutto di pentimento», perché, ricorda, «ci era stato comunicato che quest'anno non sarebbe stata celebrata nessuna messa in Consiglio per sostituirla con una funzione in una parrocchia. La messa non è una mia esigenza ma una funzione attesa da tutti i dipendenti».
E infatti dopo la funzione religiosa verranno premiati tutti gli impiegati e i dirigenti comunali che andranno in pensione alla fine dell'anno. Marisa Depau (Sel), anche lei componente della commissione Bilancio, annuncia che non saluterà l'ultima visita da arcivescovo di Giuseppe Mani: «Non parteciperò alla messa perché non mi è piaciuto il rapporto che Mani ha instaurato, fin dai primi giorni, con il Consiglio. Alle funzioni di monsignor Alberti sono sempre stata in prima linea». ( m.r. )

 

L'opinione
Se la religione
diventa
una questione
di demagogia
di Michele Ruffi
Il sindaco toglie il crocifisso dallo studio del Municipio? Giù critiche: «È una scelta che fa a pugni con l'identità cristiana di buona parte dei cagliaritani, non si gioca coi simboli religiosi, specialmente in Italia». Il Comune fa in modo che i musulmani celebrino alla Fiera - per giunta gratis - la fine del Ramadan? Sbagliato: «Le associazioni cattoliche non ricevono lo stesso trattamento, così si favoriscono gli islamici».
Ecco: rivedendo le cronache degli ultimi mesi, dalle scorse elezioni a oggi, si capisce che l'argomento è delicato e soprattutto viene usato a piacimento. Ora Zedda decide di ospitare la messa di Natale con l'arcivescovo in Consiglio comunale: scelta di tradizione, mutuata dai suoi predecessori. Ma anche qui non mancano le polemiche. Magari tra le file della maggioranza qualcuno si aspettava un comportamento meno convenzionale, in linea con l'approccio laico avuto dal sindaco. Per l'opposizione è ancora peggio: la scelta è arrivata tardi e ha il sapore del pentimento. La fede però non è un'opinione: signori, meno demagogia.