Presto la delibera per cancellare le limitazioni alle auto di Stampace basso
Allo studio il doppio senso di marcia in via Mameli
Il primo passo è stato fissato: la zona a traffico limitato di via Mameli (quella che viene definita ztl di Stampace basso) scomparirà. Ma, per i forzati delle quattro ruote, non è necessariamente una buona notizia: è il primo di una serie di interventi che modificheranno il volto del centro storico. In tempi, relativamente, brevi dovrebbe, addirittura, arrivare la chiusura al traffico del corso Vittorio Emanuele (almeno nel tratto tra il largo Carlo Felice e via Caprera); in pratica, si arriverebbe a un allungamento delle vie dello shopping: il Corso diventerà la prosecuzione naturale di via Garibaldi e via Manno. E, appunto, via Mameli dovrebbe accogliere le auto che non passeranno più per su brugu (il nome storico di una parte del Corso), magari diventando un'arteria a doppio senso di circolazione.
I TEMPI Interventi che potrebbero essere visibili già a primavera. Perché quello che al cittadino comune sembra semplice, diventa complicato se deve passare per il vaglio della burocrazia. Occorre, in primo luogo, eliminare la ztl di Stampace basso: un intervento che non può essere fatto dalla Giunta ma che necessita di una delibera del Consiglio. E poi, c'è da riorganizzare la segnaletica, informare i cittadini, giusto per citare soltanto un paio di adempimenti. Questo significa che occorrerà attendere qualche mese: magari, il primo test potrebbe essere fatto sfruttando la festa di Sant'Efisio, visto che, quest'anno, nelle intenzioni dell'assessore al Turismo Barbara Argiolas, sarà valorizzato anche il ritorno del santo il 4 maggio. Ci sarebbero, dunque, a disposizione quattro giorni per valutare l'esperimento.
L'ASSESSORE Un centro storico senza auto: è questa la filosofia di fondo dell'assessore competente Mauro Coni. Che, non a caso, promuove a pieni voti l'esperimento fatto nei giorni dello shopping natalizio. «È stato assolutamente positivo», riflette, «aver permesso il passaggio in via Garibaldi e in via Manno solo ai mezzi d'emergenza». Consentire passeggiate tranquille ha, forse, ridotto gli effetti nefasti della crisi finanziaria per i commercianti. Anche perché strade senza auto favoriscono gli affari. «In effetti», riconosce, «sto seguendo le linee programmatiche del mio predecessore: aver tolto le auto dalla Marina ha rilanciato il quartiere». E i mezzi privati dovranno diminuire sempre più. «Migliorando un servizio pubblico che, comunque, è già molto efficiente». Pian piano, arriveranno altre variazioni. «I parcheggi a buccia di cipolla, per esempio: più si è lontani dal centro, meno si paga». Via le auto dal centro storico: la strada è segnata.
Marcello Cocco
Commento
Se le strade
diventano
barriere
architettoniche
Il Comune ha deciso: in via Manno e in via Garibaldi lo shopping natalizio si potrà fare senza le auto. Applausi generali. Il fatto è che il Comune è andato ancora più in là: niente bus e niente taxi. E qui invece molte cose si possono obiettare e qualche domanda è lecito porre.
Che succede se un anziano decide (anche lui ne ha diritto) di andare a comprare i regali natalizi? E che succede se, pieno di buste, non sa più come tornare a casa? I casi sono due: o usa un mezzo pubblico o chiama un taxi. Bene: in queste due strade del centro cagliaritano in questi giorni intasato di gente, non lo può fare. Vada a piedi.
Altra domanda: e se un portatore di handicap decidesse anche lui di andare a fare le compere (ne ha diritto) in via Manno e via Garibaldi? Mettiamo, come in questi giorni, che piova: che fa? Il Comune dia una risposta. E soprattutto spieghi se ha intenzione di mettere nuove barriere architettoniche, perché l'assenza di bus e di taxi, per certe categorie di cittadini, è una barriera architettonica.
Quello che piuttosto bisogna impedire è che le auto sfreccino infischiandosene dei divieti grazie a qualche pass (che significa privilegio). Ma impedire a intere categorie di cittadini di partecipare alla gioia di far regali, sembra surreale. Piuttosto: tolleranza zero con chi sfida i divieti (e in questo senso i vigili urbani sono fondamentali) ma permettere alle persone di circolare liberamente sembra un principio quasi banale. E non solo per anziani o portatori di handicap, ma anche per i genitori che hanno preferito lasciare l'auto in garage.